“Se le indiscrezioni degli ultimi giorni sulle misure di sicurezza per le riaperture saranno confermate, moltissimi ristoranti del nostro territorio saranno costretti a chiudere definitivamente, visto che hanno a disposizione spazi limitati”.
Sta per iniziare la conta dei danni economici del virus, e il quadro tracciato stamattina da Confcommercio La Spezia non lascia ben sperare. Roberto Corsini, responsabile sicurezza dell’associazione di categoria, fa il punto sulla giungla di normative che si sono succedute nel corso delle settimane. Anche se mancano pochi giorni alla ripartenza di alcune attività fissata al 18 maggio, le indicazioni latitano.
“Abbiamo elaborato il primo protocollo anticontagio il 9 marzo e l’abbiamo messo a disposizione gratuitamente sul nostro sito a tutte le imprese associate che in quella fase potevano continuare l’attività – spiega Corsini – Dal 9 marzo ad oggi questi protocolli sono stati revisionati più volte sulla base di tutti i provvedimenti emanati dal governo. La prima svolta si può individuare nella data del 14 marzo, quando è stato redatto un protocollo condiviso tra le parti sociali”.
Giungla normativa a parte, ora il grande problema è l’assenza di indicazioni precise sulle norme di sicurezza da rispettare dal 18 maggio in poi.
“Le attività che potranno riaprire non sanno ancora esattamente in quali condizioni potranno farlo – fa notare Corsini – Non sono ancora state messe a disposizione le linee guida, che devono essere emanate dall’Inail. Se le indiscrezioni dovessero essere confermate, moltissimi ristoranti del nostro territorio dovranno chiudere definitivamente, visto che hanno spazi limitati”.
Sembra infatti che i ristoranti dovranno garantire 4 mq a disposizione di ogni cliente e 2 metri di distanza tra i tavoli. Una vera e propria mazzata per i ristoranti spezzini, che generalmente ospitano i clienti in ambienti piccoli ma accoglienti.
“Il paradosso è che le informazioni ad oggi sono pochissime – aggiunge Corsini – ma i controlli si stanno comunque svolgendo. In buona sostanza abbiamo bisogno che le linee guida dell’Inail vengano pubblicate al più presto. Ciò significa che farlo ora è già tardi”.