“Il porto non ha mai chiuso”: è questo il primo messaggio che lancia il Segretario Generale dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale Francesco di Sarcina.
“Non siamo mai stati pronti a chiudere, non lo abbiamo mai fatto – ribadisce – per questo non è che ora siamo pronti a riaprire, ora siamo pronti a ripartire con quantità di traffici maggiori”.
Il porto spezzino, insomma, non si è mai fermato, ha sempre continuato a lavorare, in quanto servizio non solo essenziale ma anche strategico. Ovviamente lo ha fatto e lo sta facendo con volumi di traffici minori e quindi non un più basso numero di movimentazioni di TEU. Un calo che accomuna non solo tutti i porti italiani, ma tutti gli scali mondiali.
“A marzo abbiamo avuto un calo di circa il 20-25% su base mensile per quanto riguarda il numero di contenitori, conseguenza del minore numero di navi in arrivo e in partenza, a seguito della temporanea chiusura di molte aziende in osservanza al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. L'Italia importa soprattutto semilavorati: se le aziende che li lavorano in Italia sono chiuse, va da sé che queste importazioni si riducono notevolmente o si bloccano. In esportazione, invece, prevalgono i prodotti finiti, ma il discorso non cambia, praticamente tutto il mondo è in gran parte fermo quindi la richiesta si è ridotta notevolmente. Il settore che si è salvato è solo quello delle derrate alimentari che ha visto, come comprensibile, riduzioni molto minori negli scambi rispetto a prima. I volumi in questo peridodo non sono certo quelli pre-Covid, ma il porto lavora ed ha sempre lavorato. Anche qui laddove si poteva si è adottato lo smart working, negli altri casi per parte del personale si è utilizzata la cassa integrazione speciale varata dal Governo”.
Governo che ora deve decidere come attuare la fase 2, quella delle riaperture. Stando anche all'ultimo messaggio scritto dal Presidente Conte su Facebook, sembra che si vada, pur con le dovute cautele e tutte le necessarie valutazioni che saranno fatte anche nei prossimi giorni in base alla curva dei contagi, verso delle riaperture, anche se da definire ancora nelle modalità e nella platea dei settori coinvolti.
“L'Autorità di Sistema Portuale e le aziende che operano nel porto sono sempre state attive ed ora tutti speriamo di vedere presto un incremento delle movimentazioni, noi siamo pronti. Con il massimo senso di responsabilità, si continua a lavorare nell'osservanza delle nuove disposizioni sanitarie. Alcune delle aziente del porto, ad esempio, sono riuscite a reperuire da sole le mascherine necessarie per il personale, per le altri abbiamo provveduto e provvederemo noi come AdSP, grazie al carico che ci è arrivato da Regione Liguria, in due successive spedizioni, e che stiamo gestendo nel modo più oculato possibile. I problemi di approvvigionamento che avevamo avuto all'inizio sono quindi ora superati”.
L'Autorità di Sistema Portuale è in attesa anche della conversione in legge del Decreto Cura Italia e dei provvedimenti attuativi per sapere che cosa succederà sulle concessioni demaniali. Entro fine mese si dovrebbe sapere se ci saranno riduzioni o dilazioni.