A fine novembre, a seguito della ricezione da parte di alcune darsene di cartelle Tari elevatissime, Cna e Confartigianato hanno richiesto e svolto un incontro con il sindaco di Ameglia per verificare la possibilità di d'intervenire in alcuni casi eclatanti e trovare delle soluzioni che vengano incontro alle imprese per il 2020.
Il tema principale evidenziato riguarda lo specchio acqueo dove il Comune applica una tariffa considerevole anche se le imprese non lo utilizzano per almeno due terzi dell'anno. Tale limitazione non è data dalla mancanza di fruitori e clienti ma dall'obbligo di portare le imbarcazioni a terra per un problema di sicurezza dell'alveo in caso di piene o altri eventi similari. La prescrizione è stabilita da delibere comunali e dunque è doverosamente da rispettare.
Il primo cittadino di Ameglia Andrea De Ranieri compreso il paradosso in cui si trovano le imprese ha proposto nell'immediato di presentare una domanda al comune in cui si chiede uno sgravio, non sulla base della stagionalità ma sulla base del reale utilizzo temporaneo dell'acqua.
Per la prossima stagione tariffaria di valutare la possibilità di conferimento diretto al centro di raccolta alla Ferrara, così da abbattere costi fissi e variabili che adesso hanno una grande incidenza sulle tariffe, e/o con una ricognizione fatta tramite autodichiarazione dei piazzali realmente usati.
"Purtroppo -, spiegano i referenti sindacali Giuliana Vatteroni e Nicola Carozza -, gli uffici comunali hanno dovuto rigettare le domande. La motivazione è che alle promesse espresse dal primo cittadino non è scaturita alcuna volontà politica concreta, ovvero degli atti deliberativi che permettessero agli uffici di agire. Pur trovandosi in una situazione in cui basterebbe adottare semplicemente il buon senso dato che non si è mai visto pagare il servizio per un bene che non si può utilizzare. E per il prossimo anno che accadrà? Ad oggi stiamo attendendo – concludono Vatteroni e Carozza -, che il sindaco indichi il nominativo di un tecnico comunale del settore così che le associazioni possano, coadiuvate dai rispettivi esperti del settore, trovare e costruire soluzioni fattibili e a norma di legge. Prima però che si arrivi a presentare i conti per beni e attività che non si realizzano".