Gli italiani non sembrano aver abbandonato l’idea di chiedere prestiti agli istituti di credito. Si può dire, anzi, che si impegnino a mantenere alti i numeri. Recenti ricerche di settore, infatti, non solo confermano questa tendenza, ma chiariscono anche che il motivo principale è quello delle vacanze.
Sembra che nei primi mesi del 2019 siano stati erogati oltre 72 milioni di prestiti per spese legate alle vacanze.
Una domanda su tre è presentata da un under 30 e l'importo medio della richiesta di prestito è di 5.291 euro. Le persone che hanno richiesto almeno 10mila euro per le vacanze sono state il 17% del totale, mentre quelli che hanno richiesto cifre più contenute, comprese tra i 2mila e i 5mila euro sono stati il 70%.
Per quanto riguarda la posizione lavorativa dei richiedenti, è stato segnalato che il 61% è un dipendente privato a tempo indeterminato e il 10% un libero professionista. Gli importi rispetto agli anni passati sono diminuiti, ma i piani di ammortamento si sono allungati, passando da 45 a 51 rate.
A quanto pare gli italiani per concedersi una vacanza (spesso in un luogo non certo dietro l’angolo) sono disposti a indebitarsi senza troppi pensieri.
Quali soluzioni
Non esiste soltanto la tradizionale soluzione del prestito finalizzato, quello cioè per cui è richiesta la motivazione. Accanto a questo ce n’è anche un’altra sempre più scelta e frequente, che è quella della cessione del quinto.
Si tratta di un prestito personale al consumo, a breve/medio termine, non finalizzato, quindi non legato necessariamente a un determinato acquisto. Le rate mensili sostenute per la sua erogazione vengono rimborsate con la cessione di fino a un quinto dello stipendio o della pensione, quindi del 20% del percepito netto. Con questa definizione si chiarisce anche il motivo per cui porta questo nome.
Le rate, inoltre, vengono trattenute automaticamente dal datore di lavoro o dall’ente che eroga la pensione e versate all’istituto di credito.
Ad accedervi sono i dipendenti pubblici e privati che abbiano un contratto a tempo indeterminato e i pensionati. Per avere più chiaro l’argomento è utile ciò che viene spiegato in questo articolo.
In realtà possono accedervi anche i soggetti con contratto a tempo determinato con l’unica prerogativa che il piano di rientro del prestito non superi la data di termine del contratto.
Nel caso dei pensionati, invece, la scadenza del prestito non può però superare il novantesimo anno di età.
I vantaggi
Oltre alla possibilità di accedervi e alle numerose formule diverse tra loro, a differenziare i prestiti finalizzati dalla cessione del quinto, sono anche i vantaggi di quest’ultimo.
Ecco quelli più evidenti e rilevanti: la rata e il tasso di interesse sono fissi, è una soluzione facile e rapida da ottenere, la durata può estendersi fino a 10 anni, inoltre, si tratta di un prestito personale non finalizzato quindi non è necessario spiegare la motivazione della richiesta. Ma non sono finiti, si annovera anche il fatto che la restituzione delle rate avviene in modo automatico e che può essere rinnovato, quindi rinegoziato, anche se si hanno altri prestiti in corso.