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Fourteen ArTellaro, la videoarte invade "La superficie accidentata" In evidenza

Dal 18 maggio al 21 giugno, una rassegna video curata da Gino D'Ugo


La rassegna video, di cui l’inaugurazione si svolgerà nell’oratorio sconsacrato inselàa di Tellaro per poi proseguire nello spazio Fourteen, dove le opere, raggruppate in loop di 5-8 video alla volta, ruoteranno per un mese circa a cadenza settimanale, visibili su uno schermo da 40 pollici, fa parte del progetto di Fourteen La superficie accidentata, in svolgimento dal 2018, che si protrarrà fino a settembre 2019.
L’obiettivo è dare una frammentaria e omogenea visione del concetto specifico espresso per La superficie accidentata.
“Una società che si costruisce su un infinità di regole ma dove non si tiene conto dell’etica dell’individuo è come una mappa che non permette di scoprire un luogo, con i suoi anfratti, i suoi odori e i suoi chiaroscuri.
L’uniformità piatta e regolamentata che rende tutti uguali odora tanto di totalitarismo.
In tutto questo, l’arte ha il ruolo importante dell’interpretazione, della denuncia, ma anche della protezione delle cose essenziali”.
Da questo prende svolgimento un loop di 31 video di artisti contemporanei di differenti peculiarità, provenienze e concezioni.
Tra questi ci sono artisti già ospitati con una loro installazione nello spazio Fourteen ArTellaro come Sandro Mele, Alessandro Brighetti, Massimo Mazzone, Nicoletta Braga, Christian Ciampoli che ne presenta uno in collaborazione con Silvia Sbordoni e Marina Paris con Alberto D’Amico.
Di alcuni si presentano delle produzioni video di Fourteen come la postproduzione di Solarium di Iginio De Luca o il backstage con il gruppo dei RADIO ZERO e il video interamente girato sul territorio di Giovanni Gaggia TUTTO L’INIZIO, LA FINE.
Altri video girati sul territorio di artisti che Fourteen ha avuto il piacere di ospitare in precedenza sono quelli di Daniela Spaletra e Luca Monzani.
Ci sono video di artisti che hanno una particolare attenzione ad una visione “politica” tra alcuni dei citati ma anche altri come Ser y durar del Colectivo Democracia di Madrid o di Alain Urrutia se non quello di Luca Vitone che prende in esame la questione eternit, e subito ci si rende conto che quello che in arte chiamiamo politico ha una prerogativa essenzialmente etica come l’hanno anche i video Di Elena Bellantoni, Filippo Berta, Silvia Giambrone, Giampaolo Penco, Mauro Folci, Laura Pinta Cazzaniga. Differenti modi di interrogarci su cosa ci unisce e ci divide dal mondo intorno, interrogarci nei diversi modi e prendere le misure come fanno anche Philipp Gufler, Simone Cametti, Anuar Arebi, Elena Nonnis, Franco lo Svizzero, Alice Schivardi, Federica Gonnelli,
Fabrizio Cicero,Fiorella Iacono, Sonia Andresano e Calixto Ramirez Correa.
Molti di questi artisti hanno avuto più prestigiosi riconoscimenti per l’arte contemporanea.

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