5 proposte per la futura gestione del centro Allende. Comincia a delinearsi più chiaramente il percorso di rinnovamento della storica struttura all’interno dei giardini pubblici, che a febbraio il Comune ha deciso di trasferire dai servizi culturali al settore patrimonio.
Due le ragioni principali dietro al cambio di rotta, come aveva anticipato Gazzetta della Spezia: i costi di manutenzione e gestione della struttura, che ha bisogno di un completo restauro, e la carenza di personale che possa occuparsi del centro.
Da qui il lancio, a marzo, di una consultazione preliminare di mercato, per verificare quanti e quali operatori fossero interessati a progettare un nuovo futuro per la struttura, valutando le diverse proposte, in modo da organizzare, in un secondo momento, una gara pubblica per l’affidamento del centro Allende.
Oggi il primo passo è stato portato a termine. Sono cinque, infatti, gli operatori che hanno consegnato i loro progetti a palazzo civico: Artificio 23 di Leonardo Pischedda (che l’anno scorso si era fatto avanti per l’estate spezzina, poi affidata a Metarock), Costa Group (l'azienda di Riccò del Golfo che ha arredato e allestito bar, locali e ristoranti in tutto il mondo), il Consorzio Ambiente Turismo Impresa 5 Terre (che gestisce i servizi turistici legati al Parco Nazionale delle Cinque Terre), la Uisp e l’operatore Samuele Germano.
Non c’è nessuna graduatoria, visto che si tratta soltanto di un avviso esplorativo. Ma quanto proposto dagli operatori dà almeno un’idea sui possibili scenari che si aprono per il “nuovo” centro Allende.
Per quanto riguarda i progetti di utilizzo del centro, le proposte vanno da uno spazio ristorazione con la vendita di prodotti tipici a un centro culturale dedicato a pittura, scultura, musica e lettura, da un centro ricreativo/sala da ballo (che poi è l’utilizzo originario che il centro aveva negli anni Trenta) a un centro convegni, da un’area per le start-up legate al cibo e al design a un centro di accoglienza e informazione turistica, magari valorizzando i giardini storici attraverso visite guidate.
Tra le tante proposte presentate al Comune, ci sono anche quelle di trasformare l’Allende in un cinema o in una struttura che ospiti attività dedicate ai bambini e alle loro famiglie.
E l’affidamento quanto durerà? Le proposte vanno da un minimo di 10 a un massimo di 15 anni.
Naturalmente il Comune non dovrà perdere totalmente la possibilità di utilizzare il centro, per cui gli operatori hanno ipotizzato un uso diurno gratuito per un certo numero di giorni all’anno, oppure un calendario concordato, o ancora un utilizzo limitato con un tariffario prefissato e calmierato.
Sul fronte dei lavori di ristrutturazione, i soldi da sborsare non saranno pochi. Il Comune parla di “un importo complessivo piuttosto elevato”. Il centro, infatti, sente il peso degli anni e ha bisogno di un restyling completo.
Non a caso gli operatori che si sono fatti avanti hanno già previsto una sistemazione dell’impianto elettrico e antincendio, un restauro dei servizi igienici con un accesso riservato ai disabili, il rifacimento della facciata e la sistemazione del tetto, il ripristino dell’ingresso su viale Italia e la cura del verde.
Nessun progetto, invece, ipotizza un canone annuale per l’utilizzo del centro, ma comunque tutti gli operatori, vista la quantità dei lavori di manutenzione, hanno previsto la possibilità di un canone a scomputo per tutta la durata del contratto di concessione.
Riesce difficile, in ogni caso, immaginare un rinnovato centro Allende già pronto per questa stagione estiva. Non fosse altro che per la grande mole di lavori che dovranno essere svolti. Con ogni probabilità se ne riparlerà per l’estate 2020.