Venerdì, 29 marzo si terrà nella Sala consiliare del Comune di Lerici la presentazione del romanzo di Giorgio Ponte “Yokabe” (2018), terzo e ultimo capitolo di “Sotto il cielo della Palestina”. L’evento, organizzato dall’associazione Lerici Domani, vedrà l’autore in dialogo con Pierluigi Castagneto e Laura Toracca.
Giorgio Ponte, palermitano, trentacinque anni, laureato in Comunicazione Sociale all'Università Salesiana, ha già avuto occasione di presentare a Lerici i primi due libri, “Levi” (2016) e “Giairo” (2017), con i quali “Yokabe” condivide l’idea di base: approfondire, in modo immaginario, la storia di un personaggio secondario del Vangelo, di cui conosciamo attraverso i racconti biblici solo il singolo momento in cui la sua strada si è incrociata con quella di Gesù. Ponte prova a immaginare la loro vita, ponendo al centro della narrazione la loro storia umana, fatta di gioie, dolori, speranze e semplice quotidianità, in cui il Nazareno è solo un incontro “casuale”, un viandante che incrocia il loro cammino di vita, segnandolo per sempre.
“Alcuni ci chiedono – spiega Fabio Scorretti, presidente dell’associazione - per quale motivo in questi anni abbiamo voluto donare spazio culturale a Giorgio Ponte. Le ragioni sono molte e molto diverse. Si tratta, innanzitutto, di un autore giovane che, dopo un inizio non facile, ha potuto raggiungere una buona notorietà con “Io sto con Marta!” (Mondadori, 2014), libro che raccoglie le speranze insieme alle paure della sua generazione. Non è stato semplice, però, proseguire nel mondo dell’editoria e, dopo poco, un’altra felice intuizione: il self-publishing, il pubblicarsi da solo, secondo un trend ormai consolidato. Ecco, dunque, che la raccolta di romanzi ispirata dalla Sacra Scrittura ha potuto essere stampata e condivisa. La nostra associazione, credendo nel valore letterario e narrativo di quest’opera, ha deciso di contribuire concretamente alla sua diffusione”.
Dopo Levi, il figlio della vedova di Nain resuscitato da Gesù, e Giairo, capo della sinagoga di Cafarnao a cui il Cristo risuscitò la figlia morta, Ponte dà un nome alla protagonista di un altro noto passo evangelico, seguendo la sua storia di ragazza e moglie, segnata da un profondo senso di inadeguatezza che la fa sentire indegna di amore e incapace di amare. La storia di Yokabe, come quelle di Giairo e Levi, parlano direttamente al cuore e all’esperienza di qualsiasi persona in qualsiasi epoca. Il linguaggio dell’amore e del dolore, infatti, accomunano tutti gli uomini in ogni tempo.
“I romanzi di Ponte, - conclude Scorretti - non sono solo testi stilisticamente pregevoli, ma intendono anche trasmettere importanti valori spirituali e umani. Vi aspettiamo, quindi, venerdì sera alle ore 21.15 per incontrare Yokabe e il suo cammino per tornare alla vita, attraverso le parole del suo autore”.