“Cronista con la Pentax” (il marchio della famosa macchina fotografica) non è soltanto un libro di immagini e ricordi, un album di scatti d’antan, una galleria di personaggi e di relativi aneddoti.
È qualcosa di più e di meglio, è un percorso del cuore, la testimonianza di sessant’anni di storia e costume spezzini e nazionali raccontata da un ex “paparazzo” e cronista di razza come Franco “Ciccio” Carozza, ex redattore della Nazione e del Secolo XIX e tanto altro.
"Chi non ha ricordi è un poveraccio" sentenzia appunto Carozza, che ha pensato di condensare decenni della sua intensa vita professionale e anche privata in un elegante libro la cui bella copertina in bianco e nero ne condensa il contenuto. Lì “Ciccio” è raffigurato con la sua Pentax a tracolla mentre sta parlando con un personaggio sardo del Supramonte ai tempi del banditismo, negli anni Sessanta.
“Cronista con la Pentax” è stato presentato giovedì sera al Ristorante del Golfo dei Poeti di Lerici davanti a una tavola ben imbandita, altra passione del poliedrico Carozza che da giovane è stato podista di valore nel Cus Napoli e nelle Fiamme Gialle, tedoforo alle Olimpiadi di Roma nel 1960.
Poi, arrivato alla Spezia dal natìo Molise, Franco ha imboccato la dura ma affascinante strada del “paparazzo” degli anni Sessanta, quello che in Versilia e nelle esclusive località di villeggiatura frequentate dai vip scattava foto (sarebbe più esatto dire “rubava”) ad attori, cantanti, personaggi famosi, spesso dopo ore di appostamenti e di baruffe con i buttafuori dei locali, per venderle con profitto ai settimanali che in seguito si chiameranno nazionalpopolari.
Da “paparazzo” a fotoreporter d’assalto sulle orme del bandito sardo Graziano Mesina, e poi protagonista di grandi fatti di cronaca nera come la contestazione giovanile del Capodanno 1968 davanti al locale “La Bussola” e il caso Lavorini di Viareggio.
A seguire, la lunga e gratificante carriera da cronista di nera nei quotidiani locali e sul settimanale “Cronaca vera”, a cui si sono aggiunte molteplici attività da parte del vulcanico “Ciccio": organizzatore di pièce teatrali, mostre di pittura ed eventi musicali; anima del circolo culturale “I corsari”; esperto di gastronomia; organizzatore di corsi di cucina; delegato spezzino dell’Accademia italiana della cucina e fondatore dell’Accademia del Gusto; strenuo difensore dei piatti e delle tradizioni locali; editore di album di figurine per bambini.
In definitiva, una testimonianza ricca e articolata di oltre mezzo secolo che merita di essere sfogliata con cura, magari con un pizzico di inevitabile nostalgia da parte di chi quegli anni li ha vissuti in prima persona.
Oggi è cambiato tutto o quasi, come scrive “Ciccio” in chiusura del suo libro: "Se a casa arriva poi il postino è un dramma. Porta solo cattive notizie. Una volta arrivavano le cartoline, un saluto, un abbraccio, un invito. Ora solo bollette da pagare. Non c’è gioia. Difficile parlare con gli amici. Sono tutti impegnati con telefonini e smartphone".
“Cronista con la Pentax” è in vendita nella libreria Ricci di via Chiodo.