Il direttore don Cesare Giani ha invitato a celebrare artisticamente l’evento natalizio lo scultore Alfredo Coquio e il presepista Lindo De Simone, sottolineando che “per realizzare un’opera sacra non siano necessarie soltanto abilità e gusto del bello, questi devono essere coordinati dalla fede e dalla preghiera che portano a comunicare un messaggio nuovo e soprattutto attuale”.
Attribuire agli esemplari lavori di Coquio e De Simone l’aggettivo straordinari non è per nulla esagerato. Il primo, esperto scultore che da decenni si confronta con la durezza dei materiali lapidei (arenaria, alabastro, travertino, marmo, ecc.), ha scolpito, derogando dal suo linguaggio tipicamente astratto, una delicata e ammirevole “Natività” in onice. Le sinuose figure di Maria, Giuseppe e del Bambino esaltano l’inalterabile bellezza di questa avvincente pagina di storia, costantemente interpretata in innumerevoli opere d’arte, che da duemila anni coinvolge donne, uomini e bambini di ogni parte del mondo.
De Simone vanta anch’egli lunghi anni di passione rivolta allo studio e alla realizzazione di presepi artistici, dettagliati in varie situazioni, richiamate in sceltissime e mai ripetitive scenografie. Tutte hanno in comune la qualità compositiva e la capacità di alimentare il caratteristico incanto che appartiene alla tradizione del presepe. La meticolosa attenzione ai più semplici particolari è il valore aggiunto delle realizzazioni di De Simone, il quale vive in Lunigiana e, sono sue parole, “proprio dai borghi antichi e dagli scorci di queste zone, trae ispirazione per le sue creazioni”.
L’interessante mostra da non perdere è completata dalla presenza di tre pregevoli dipinti ottocenteschi ispirati alla “Madonna con Bambino” di Murillo, alla “Sacra Famiglia” di Van Dyck e alla “Madonna dell’arancia” di Dante Gabriel Rossetti.
Orario di visita: giovedì, dalle 10 alle 12; venerdì, sabato e domenica, dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19.
(Testo: Valerio Cremolini)