Il racconto di un anno, il 1968, denso di avvenimenti, incentrato su una città, La Spezia, e la sua provincia si snoda nel libro scritto dal giornalista professionista Filippo Paganini: “I giorni del 1968. Fra cronaca e storia spezzina”, un volume in vendita nelle librerie che contiene circa 160 immagini d’epoca, curato nella veste grafica dalle Edizioni di Irene Giacché.
Sarà presentato sabato 24 novembre alle 17,00 alla Mediateca Regionale (ex Odeon) di via Firenze 37, dall’autore e dai giornalisti Riccardo Sottanis, Franco Antola e Amerigo Lualdi. Interverrà l’assessore alla Cultura della Spezia Paolo Asti.
Le autostrade per Parma e Genova sono in costruzione, la centrale Enel (allora Edison Volta) è stata inaugurata da pochi anni, si progetta la Snam di Panigaglia, viene abbattuta l’antica tettoia Liberty di piazza del mercato. Gli avvenimenti e i protagonisti della vita spezzina di quell’anno, che fu uno spartiacque nella storia mondiale per la contestazione giovanile, per i forti cambiamenti nel costume, nella politica, nella cultura e nello sport, sono ricostruiti nel libro grazie alle collezioni delle cronache dei giornali, alle testimonianze e agli archivi fotografici e documentali. Viene fuori da “I giorni del 1968” un’immagine della Spezia come di una città in trasformazione con non pochi problemi, ma viva e vitale, attraversata dalla forte tensione sociale degli anni post "miracolo economico", da una diffusa voglia di partecipazione e da una dinamica vita culturale, politica, sportiva e associativa. Nel libro di Paganini, giornalista del “Secolo XIX” di cui è stato caporedattore, oggi presidente dell’Ordine dei giornalisti liguri, non c’è solo il “Sessantotto”, con le rivendicazioni studentesche e quelle operaie, con gli scioperi e le occupazioni, ma tutto il 1968 raccontato anche attraverso una quotidianità che oggi quasi sorprende, dal gettone telefonico, al duplex, dal Cantagiro al Carosello, dai campeggi estivi alla Palmaria agli spettacoli teatrali a Luni. E poi la musica, i locali, le mode, le indimenticabili gesta di personaggi tipicamente sprugolini come Gigión Abossa e quelle dei protagonisti dei più noti fatti di cronaca di cinquant'anni fa.