Sabato 23 giugno il Sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini ha intitolato a Gino Patroni la piazza situata fra viale Giovanni Amendola e via Cristoforo Colombo antistante via Sapri, piazza sede dell’ex Mercato del Pesce un luogo simbolo della nostra città.
Alla cerimonia di intitolazione erano presenti l’Assessore alla Toponomastica e Promozione della città Paolo Asti, tutte le Autorità Cittadine e Filippo Paganini, presidente dell’Ordine dei giornalisti liguri.
Con questo importante provvedimento l’Amministrazione Peracchini vuole onorare e omaggiare la figura di un nostro illustre cittadino: già lo scorso ottobre, in occasione del 25° anno dalla sua scomparsa, aveva organizzato - in collaborazione con l’Associazione Prospezia e l’'Associazione Culturale Circolo La Sprugola - una serata alla Mediateca Regionale durante la quale è stata ripercorsa la vita del giornalista, scrittore e umorista spezzino.
Gino Patroni, nato a Montermarcello nel 1920 e morto alla Spezia il 7 febbraio del 1992, è stato uno stimato giornalista e scrittore italiano.
Con i suoi sferzanti aforismi ha sempre attaccato la banalità del mondo e dell’uomo comune di cui comunque non ha mai rinnegato di essere parte integrante. Ha descritto spesso con sarcasmo la sua amata città scontrosa ma al tempo stesso genuina e concreta come i suoi concittadini.
«Adoro Milano, in particolare la sua stazione: lì ci sono i binari da dove partono i treni che mi riportano a Spezia.» in questa frase di Gino Patroni è racchiuso tutto l’amore per la sua città.
Gino Patroni è stato collaboratore de Il Secolo XIX e ha intrapreso la carriera di poeta parodista e di autore di comici epigrammi nel 1959 con la pubblicazione di Ed è subito pera, vincitore del premio letterario "Lerici-Pea".
Egli stesso si è definito: «Classe di ferro arrugginita alla svelta, mezzo geometra (per studi abbandonati), maestro elementare intero, sette anni di liceo classico (impiegato in segreteria), prigioniero in Germania, liberato dai francesi di Ledere e subito rifatto prigioniero per il coup de pòignard fascista del 1940, poi travet statale, giornalista professionista, depresso endogeno e indigeno (siccome vive alla Spezia, base navale e banale), abita di preferenza al reparto neuro ma sovente si ricovera a domicilio».
Nel 1975 ha pubblicato Crescete e mortificatevi per l'editore Rizzoli, mentre nel 1975 ha scritto Il foraggio di vivere: epigrammi per Longanesi.
- Ed è subito pera (1959)
- Un giorno da beone (1969)
- Una lacrima sul Griso (1973)
- Crescete e mortificatevi (1975)
- Il foraggio di vivere (1987)
- La vita è bella e scarso l'avvenir (1988)
- La vita è una malattia ereditaria (1992)
Il 4 aprile 2007 il Consiglio Provinciale della Spezia gli intitola il Sistema Bibliotecario Provinciale.
Oggi, 23 Giugno 2018, l’Amministrazione Comunale Peracchini gli dedica una piazza.