Il 2 e 3 Settembre, a Sesta Godano, nella cornice del Parco Sandro Pertini, si svolge, organizzata dal Comune di Sesta Godano e dall’Associazione Culturale “TAM TAM” di Levanto (con la collaborazione della Proloco Sesta Godano e Frazioni e della Cooperativa Vallata di Levanto), la ”due giorni” all’insegna dello STAR BENE in modo Naturale Troveremo Produttori e Artigiani al fianco di Operatori Olistici, ma anche proposte per la meditazione e la Letteratura. Ci saranno anche attività per i bambini da GiocaYoga a Esperimusica.
Sabato, preceduto dall’intervento del Sindaco, lo Chef Mattia Poggi propone uno showcooking, seguito dalla degustazione di prodotti della cooperativa Vallata di Levanto.
Presentano il loro libro le autrici Antonella Tomaselli – “25 grammi di felicità” (Sabato) e Rossana Sciascia – “Ti tengo con me” (Domenica).
È funzionante Il servizio BAR a cura della Proloco.
Per i dettagli potete consultare il programma completo.
Un week-end così rappresenta una novità per il territorio, uno stimolo alla condivisione di esperienze di crescita personale, un’occasione da non perdere.
L'assessore alla Cultura e al Turismo di Sesta Godano Davide Calabria ha dichiarato: "Sempre più spesso capita di incontrare persone che dai grandi centri urbani - Milano, Londra, Roma o Parigi - eleggono la Val di Vara a loro dimora estiva. Arrivano un giorno per caso, acquistano, ristrutturano e ripopolano i borghi semi abbandonati. Non lo nascondo: a due passi dalle cinque terre, con le offerte e la pubblicità della riviera – il mare, la movida, i negozi, le spiagge – talvolta mi chiedo il motivo che guida questa scelta rispondente anche ad un notevole investimento. E allora indiscreto lo domando ai diretti interessati.
Cosa ti ha portato in valle? Come hai conosciuto questo o quel paesino? Perché la Val di Vara e non zone più servite, meglio pubblicizzate e collegate?
Le risposte sono delle più varie e curiose.
C’è chi cerca un luogo dove creare, pensare e scrivere e all’ombra del Monte Gottero ritrova energie ed elementi archetipi in cui la coscienza collettiva dell’umanità può ritrovarsi e riconoscersi....
C’è chi scappa dai ritmi di una posizione manageriale e vuole soprattutto trovare pause di pace in una dimensione lontana dalla frenesia della città, dai tempi scanditi dalle fermate della metropolitana fra un impegno precedente e il successivo.
C’è chi del paesaggio ammira i colori e chi la natura e li ritrae nelle proprie opere fotografiche o pittoriche. E c’è addirittura chi, percorrendo le strade trasandate in vespa, desidera smarrirsi e ritrovare un senso di “perdizione” e “straniamento”: superando boschi e borghi in cerca di stupore e scoperta; si ritrova la propria infanzia e si rivive un’avventura lontana.
C’è chi apprezza i volti degli anziani, la nostra gente e i loro modi talvolta bruschi e affettati, con noi si mescola nel pieno di una festa di paese o in piazza all’ombra del pergolo. Gli piace ascoltare i discorsi in dialetto, le immagini colorite, che non capisce e in Val di Vara le persone, ma soprattutto i “personaggi”, la loro lingua e la loro tradizione, esiste ancora. Invece nelle cinque terre di autoctoni non se ne trovano più – dicono - e come al Forte, a Capri o a Portofino, fa poca differenza. È il prezzo del benessere dato dall’invasione turistica, senza tregua, a ciclo continuo, quasi inarrestabile. È il prezzo di aprirsi al progresso e la nostra valle con il progresso pare faccia a pugni.
In qualche modo, grazie anche a questa resistenza, la val di vara ha ancora un racconto da rendere e questo racconto sa parlare al cuore di chi si avventura lungo i suoi sentieri, fra le sue memorie, sotto gli spazi voltati dei suoi borghi. In questo senso la val di vara è luogo di benessere, un luogo che sa portare benessere, esprimere benessere. Nei tempi distesi, nella cultura slow dei suoi cibi, un passo procede dopo l’altro nella riscoperta di quella naturalità che non solo contraddistingue il paesaggio, ma ancora caratterizza la gente e gli usi del territorio. Per questo nel Parco S. Pertini un festival del benessere “sta bene” e trova la sua naturale collocazione, “star bene naturalmente” per poter al meglio esprimere la vocazione di un territorio che ha fatto del biologico e dell’outdoor la propria bandiera e che può integrare la propria offerta turistica con percorsi e possibilità di benessere fisico ed emotivo della persona".