In Pinetina un'altra grande prima: giovedì 24 agosto alle ore 21.30 con Personal Shooper.
Quando fu presentato a Cannes, Personal Shopper non incassò un consenso unanime, ci furono anzi alcune polemiche ma alla fine Assayas vinse addirittura il premio per la regia. Un premio meritato, possiamo dirlo, dopo aver visto questo affascinante film che è sotto tutti gli aspetti un film d'autore. Kristen Stewart si conquista un posto nel pantheon fra le attrici che non solo fanno incassare al botteghino, ma che sullo schermo hanno realmente qualcosa da dire.
Personal Shopper del resto ruota tutto intorno alla capacità di convincerci che quanto di soprannaturale avviene (o sembra avvenire) al personaggio della Stewart sia reale.
La realtà e l'inconscio, così come le intrusioni dell'aldilà nella vita terrena scivolano l'uno nell'altro, al punto che per Maureen e quindi anche per noi, è difficile capire cosa sta accandendo e impossibile saprre con esattezza se ciò che avviane è reale o no.
Assayas è riuscito a costruire un impianto solido e credibile per un film che mescola elementi del cinema fantastico, della ghost story e del thriller, una complicata combinazione di generi che tuttavia funziona alla perfezione in questo film. Molto belli anche i dettagli, le aperture sul mondo medianico e sulla tradizione delle sedute spritiche attraverso l'inserzione nella storia e delle opere astratte di Hilma af Klint, pittrice svedese dei primi del '900 convinta di ricevere l'ispirazione per le tele direttamente dai defunti ma, più di tutto, è affascinante il riferimento a Victor Hugo. Una certa importanza in Personal Shopper l'ha anche l'universo tecnologico, visto che intere scene sono riempite da conversazioni via IMessage, in fondo anche lo smartphone apre connessioni con un mondo altro.