Bruno Canino e Antonio Ballista compongono una delle coppie pianistiche più longeve e significative del panorama musicale nazionale e festeggiano l’invidiabilissimo traguardo dei 60 anni di carriera insieme.
Sessant’anni fa Canino e Ballista si incontrarono al Conservatorio di Milano nella stessa classe di pianoforte e, spinti da una notevole voracità musicale, incominciarono a leggere insieme una grande quantità di musica. Ben presto si presentarono in pubblico, dando inizio ad una fortunatissima carriera che si è protratta fino ad oggi senza interruzioni.
Il loro spirito di ricerca li fece inserire in quel fermento di rinnovamento totale del linguaggio musicale che, a partire dagli anni ‘50, si espanse in tutte le direzioni.
Le esecuzioni del duo nel campo della “Neue Musik” ebbero un valore storico: la loro presenza fu fondamentale per la diffusione delle nuove opere e per la funzione catalizzatrice che esercitò sui compositori.
Il repertorio contemporaneo infatti si arricchì di molte opere dedicate al duo. Luciano Berio affidò loro la prima esecuzione del suo Concerto per due pianoforti e orchestra che ebbe luogo al Lincoln Center di New York, con Pierre Boulez alla direzione e la New York Philarmonic. Assieme a Karlheinz Stockhausen eseguirono “Mantra” in una tournée che toccò le principali città italiane: il Maestro li affiancava curando personalmente la regia del suono.
L’indiscussa autorità del duo riuscì ad introdurre la nuova musica in istituzioni musicali come la Società del Quartetto di Milano, per la quale furono eseguiti negli anni 60 i Tableaux vivants di Bussotti.
Oltre al repertorio contemporaneo, il duo Canino-Ballista interpreta i capolavori meno frequenti del repertorio tradizionale, come ad esempio l’opera integrale di Schubert a quattro mani, la Nona Sinfonia di Beethoven trascritta da Liszt per due pianoforti, la Sagra della Primavera di Stravinskij trascritta dall’autore per pianoforte a quattro mani.
La critica è sempre stata pronta a rilevare la ricchezza dialettistica che anima le esecuzioni del duo Canino-Ballista: la differenza dei temperamenti offre al pubblico l’impressione che ognuno di essi trovi nell’altro il proprio “alter ego”. Ma ciò che più stupisce nel loro sodalizio è che le digressioni intraprese individualmente nel corso di tutti questi anni non abbiano minimamente appannato la loro rara fusione: il continuo ritrovarsi dà anzi l’impressione di sempre rinnovata freschezza.
Il loro concerto di sabato 15 luglio alla Chiesa di S. Andrea di Levanto inizierà con un brano che sembra scritto apposta per loro: “Notre amitié est invariable” di Franz Schubert, che anche in questo piccolo e sconosciuto rondò ha riversato perle del suo genio.