Quando si dice “coscienza” ci si deve necessariamente interrogare sui mille significati che questa parola può assumere nei differenti contesti.
Ci viene insegnato, fin dall’infanzia, ad ascoltare la voce della coscienza ma, crescendo, ci assediano altre incombenze e ci abituiamo a non interrogarci troppo sulle ricadute delle nostre azioni nello spazio che ci circonda.
Coscienza è parola importante, oggi, nelle sue accezioni di responsabilità, consapevolezza, sensibilità, impegno, correttezza, onestà, convinzione.
E dovremmo sentire un peso, sulla coscienza, quando ci giungono, da mille fonti sicure, le notizie, drammatiche, su ciò che ci riserva il futuro, su quanto le nostre azioni, nel perseguire il progresso, stiano danneggiando la natura, il pianeta, l’umanità tutta.
Non si tratta di additare la tecnologia come unica minaccia ma piuttosto l’uso dissennato che se ne fa, e il problema va affrontato, osservato, spiegato, per comprendere che ogni nostra azione provoca, direttamente o indirettamente, una reazione rilevante nel mondo che abitiamo.
E’ urgente sapere e capire che ogni singolo individuo può adottare comportamenti consapevoli e responsabili per utilizzare le innumerevoli conoscenze di cui dispone in modo più corretto.
Il Festival cercherà di approfondire alcuni aspetti della coscienza: coscienza della vita, degli affetti, delle responsabilità civili; coscienza politica ed etica, del rispetto e della tolleranza; coscienza dell’ambiente in cui viviamo.
Ma sarà anche un invito a pensare e ripensare, grazie all’ascolto delle riflessioni di ospiti illustri e alla partecipazione a spettacoli teatrali e laboratori didattici e ludici, studiati per suscitare sorrisi ragionevoli di adulti e bambini.
Due giorni pregni di eventi a cominciare dalle ore 9 di sabato 8 fino alle 23 di domenica 9 luglio.
Alle 18,30 sarà la volta di Trabastìa, il romanzo di Beppe Mecconi ambientato in un paesino della provincia spezzina; narra cento anni di una famiglia mentre la Storia con la S maiuscola si intreccia con i destini delle persone che la compongono. Dal 1901 al 2000 assistiamo all’evolversi e all’intrecciarsi delle vicende delle famiglie Dimare (poi Dimadre, a causa di un errore anagrafico) e Dellarocca. Il racconto nasce dal desiderio, ma forse è più corretto dire: necessità, di nonna Mina di lasciare traccia di sé alla nipotina “… Vorrei sapesse le strade che abbiamo percorso per arrivare fino a lei”. Dice l’autore: “Credo che le memorie di una famiglia, così come le gioie ed i dolori, appartengano a tutta la famiglia, vivono dentro di noi assopiti e latenti, ma presenti, e, nel bene e nel male influenzano il nostro agire”. Mariangela Guandalini, che presenterà il libro, in quarta di copertina, scrive: “Con pennellate di parole Mecconi evidenzia, come fossero dipinti, storie e personaggi che di volta in volta prendono forma luci ed ombre e si personificano davanti ai nostri occhi. È importante, nella vita che stiamo vivendo, recuperare momenti così. L’anima ringrazia.”
Durante l’incontro verranno letti alcuni brani accompagnati dalle musiche e dalle sonorità evocative dei maestri Livio Bernardini e Egildo Simeone.
Coscienza Festival è un progetto dell’Associazione Culturale Sentieri dell'Arte.
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