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I “paesaggi virtuali” di Piovaccari nel Palazzo Ducale di Massa In evidenza

L’artista e fotografo romagnolo protagonista della mostra “Rivoluzioni”, aperta fino al 6 agosto. Ingresso libero.

Grandi fotografie di panorami ma dove predominano case ed edifici, installazioni a parete con disegni fatti di fili e una serie di lavori realizzati dove l’immagine digitale è posta accanto a piante secche; poi in mezzo a tutti questi paesaggi virtuali l’unica fotografia voluta dall’artista che ritrae un ragazzo come segno della traccia dell’uomo.

La via dell’arte nella denuncia contro il degrado e lo scempio ambientale che ormai fa parte della nostra società. E’ questo il senso della mostra “Rivoluzioni” dell’artista e fotografo Luca Piovaccari (Cesena 1965), che è stata inaugurata giovedì 6 luglio, e che rimarrà aperta fino al 6 agosto, ad ingresso libero, nelle sale espositive di Palazzo Ducale a Massa (Ms), promossa dal Comune di Massa con la direzione artistica di Mauro Daniele Lucchesi dell’Associazione Quattro Coronati. Con questo ennesimo evento Palazzo Ducale si sta sempre di più affermando come centro di riferimento per l’arte contemporanea.

Nella mostra di Piovaccari foto e installazioni sintetizzano il percorso creativo di questo artista concettuale e sofisticato che, dopo iniziali interessi pittorici (a olio e a pastello realizza paesaggi e ritratti), si è sempre più dedicato al disegno, alle installazioni e alla fotografia stampata con un particolare e unico procedimento su fogli di acetato trasparenti e con toni monocromi, spesso di grande formato. La sua è un’arte evanescente ma fitta di rimandi visivi e di sollecitazioni a viaggi interiori. I suoi virtuosismi grafici e fotografici, messi in atto nella stessa opera senza soluzione di continuità, gli valgono l’interesse della critica fin dagli anni Novanta. Piovaccari ha pochi, esclusivi, soggetti di posa, su cui il suo obiettivo si fissa instancabile. Lande di periferia dove si distendono, baluardi dell’orizzonte post-industriale, edifici di cemento dalla conformazione grigia e austera. Edilizia suburbana ad impianto modulare, collocata in perfetto squadro con le proiezioni ortogonali del paesaggio circostante. L’occhio del fotografo è troppo accorto per fare di questa materia una denuncia contro l’ennesimo degrado civile, ma la scelta, il taglio dell’inquadratura cade su questi fabbricati e sull’ambiente che li circonda non per strapparne l’urlo e la lacerante insensatezza, ma per ricavarne una ragione d’armonia, un riscatto, una presenza.

“Pensare al paesaggio – spiega Luca Piovaccari - può essere considerata una rivoluzione, questo organismo complesso di ecosistemi in cui si integrano gli eventi della natura e le azioni dell’uomo. Le opere di quest’esposizione indagano, attraverso molteplici matrici la complessità delle strutture ambientali e le loro trasformazioni. Il paesaggio è anche esistenza di una relazione tra struttura e processi che lo definiscono, legato alle trasformazioni fisiche del territorio. Brandelli di vegetazione cercano di muovere confini interiori, lasciando le emozioni girovagare per l’anima, un flusso di idee – conclude - che vagano sospese in cerca di una natura che si fa materia visiva”.

La mostra sarà aperta ad ingresso libero sino al 6 agosto 2017 nel Palazzo Ducale di Massa (Ms), splendido edificio tardo rinascimentale costruito dalla famiglia Cybo Malaspina, in Piazza Aranci 35 da giovedì a domenica dalle ore 21 alle 24.

Per informazioni:
Comune di Massa: tel: +3905854901
Associazione Quattro Coronati: telefono: +39 3288375423, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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