L'evento, inserito nel programma eventi "Dialma c'è", prenderà le mosse dal laboratorio in atto al Centro di Fossitermi, coordinato da Gary Bracket, direttore artistico del Living Theatre Europa. Il lavoro di gruppo è concentrato sulla discussione, dimostrazione pratica, ed esercizi, derivante da brani di repertorio del Living e dalla tecnica di creazione collettiva e altre tecniche teatrali adottate e sviluppate dalla compagnia: la biomeccanica di Mejerchold, l'idea di Antonin Artaud, lo stile di recitazione creata dal Living "non fictional acting", teatro di rito, parateatro, l'espressione corporea corale e il teatro politico di Piscator e Brecht.
"Let my brother go" riporta l'attenzione sulle radici della violenza nella nostra società. Il progetto segue una rilettura di "L'Eredità di Caino", una ricerca iniziata dal Living Theatre negli anni Settanta il cui tema principale è il rapporto padrone/schiavo e come esso pervade i livelli della struttura sociale. Let my brother go, diretto da Gary Brackett, si interroga, con la stessa ottica, sul fenomeno delle prigioni. La violazione dei diritti umani in tutti gli angoli del pianeta esprime se stessa politicamente ed economicamente nell'esplodere della popolazione carceraria. Nel 2010 l'Italia ha raggiunto il record europeo di detenuti: 68.258 contro un totale di 45 mila posti effettivamente disponibili. Negli ultimi dieci anni il numero dei detenuti è cresciuto dell'80%, ma gli spazi e le strutture per accoglierli sono rimasti sostanzialmente invariati. Il sovraffollamento non è forse illegale? Non lede i diritti della persona? Il Prison Industrial Complex - complesso carcerario industriale, in continua crescita, non soltanto è un sintomo del fallimento del nostro sistema attuale, ma ancora di più rappresenta la forma di esercizio e di abuso di potere che i governi utilizzano per mantenere inalterate le dinamiche del privilegio, supportati dalla retorica della sicurezza nazionale, dell'antiterrorismo e dello sviluppo economico e sociale.
Il Living
Il Living Theatre fu fondato nel 1947 a New York da i due compagni, di lavoro e di vita, Judith Malina e Julian Beck. Portarono nel teatro le esperienze di rinnovamento del linguaggio musicale, poetico, figurativo ma soprattutto le loro istanze pacifiste, l'imperativo etico di cambiare il mondo, i rapporti di produzione e la qualità della vita, fecero così del teatro un reale strumento di diffusione dell'ideale anarchico di vita e di lavoro volto alla liberazione dell'uomo.
Costo del biglietto d'ingresso: 8 € intero; 5 € ridotto under30, iscritti alle associazioni del Dialma e soci ARCI
Per informazioni e prenotazioni telefonare al numero 0187 713264 oppure scrivere all'indirizzo mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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