Essere donne significa essere coraggiose. Ci vuole coraggio per liberarsi dagli stereotipi mentali e sociali, ci vuole determinazione, fiducia in se stesse ed una buona dose di ascolto interiore. Vincere la vita è la testimonianza di questo microcosmo femminile e di una vera a propria rinascita e di una forza che la protagonista, Nina, ha trovato solo dentro sé stessa dopo una serie di eventi deludenti e fallimentari.
Al suo fianco, l'autrice ha voluto, non a caso, una psicologa, la dottoressa Nives Rabà - docente del liceo scientifico Pacinotti che ricordiamo recentemente nella Giuria dello Special Festival organizzato dall’Anffass al Teatro Civico - la quale ha illustrato i passaggi nevralgici del libro facendo riferimento ai cambiamenti psicologici della protagonista nell’evolversi della vicenda. Interessante il dibattito fra le due dove l'autrice ha risposto alle domande della psicologa arricchendo di particolari e ricordi romani la narrazione.
Insomma: parole (importanti) di donne sulle donne che hanno catturato il numeroso pubblico presente proponendo una visione attenta del rapporto uomo-donna e del rapporto tra donne, tra Nina e le sue diverse amiche, tutte diverse e non tutte positive per lei, una delle quali risulterà poi decisiva per il suo definitivo cambiamento e approdo ad una nuova concezione dell’esistenza.
“Un errore che fanno molte donne oggi dopo la fine di una storia – ha detto la Ducci – è quello di cercare subito ed accettare superficialmente un nuovo rapporto, che poi si rivelerà anch’esso un fallimento: meglio stare sole, trovare in noi stesse la forza e una nuova consapevolezza”.
Delfina Ducci, scrittrice ed autrice di scenografie teatrali ,è la fondatrice dell’istituto scolastico Pietro Vannucci di Fiumicino, collabora con riviste e trasmissioni radiofoniche, ed è la conduttrice del Caffè Letterario delle Donne presso lo storico Caffè Greco di Roma, ove si occupa di personaggi femminili in diverse epoche storiche.
(nella foto NIVES RABA’ e DELFINA DUCCI)