La presentazione della prima fase del lavoro, avvenuta questa mattina alla presenza dei ragazzi del Liceo Artistico Cardarelli, ha da subito reso chiaro cosa si intende con Cultura in Rete: Casarsa Teatro, Kraken teatro; ASD a testa in giù, associazione Musicalmente, associazione Tu Quoque e associazione Farfalle in cammino hanno sostenuto e partecipato al progetto, dimostrazione che, alla Spezia, la cultura è viva e in buona salute.
"L'obiettivo del progetto è quello di far scoprire e valorizzare la storia teatrale della città- spiega Andrea Cerri, presidente dell'associazione Scarti- mettendo in relazione passato e presente: oggi presentiamo questa prima fase, una mappa virtuale ed interattiva che mostra i luoghi cardine della nostra storia culturale, creata dagli studenti del Liceo Artistico Cardarelli".
Il lavoro dei ragazzi è stato guardare, da una parte, alla città che era, ma anche progettare un futuro, così come sottolineato dall'assessore al turismo Luca Erba: "Oggi viene presentata la prima parte di questo progetto, che si integra in maniera molto sinergica con il tema del turismo: come amministrazione mi impegno perché questo lavoro diventi fruibile da quanti visiteranno Spezia. La mappa virtuale ed interattiva presentata oggi è davvero un bellissimo esempio di quello che ci chiedono i viaggiatori contemporanei: conoscere la storia di un luogo, capire le cause che hanno portato alla città come è oggi".
Ha spiegato Enrico Formica, referente del Liceo Artistico per i progetti esterni: "Non è la prima collaborazione con l'associazione Scarti e questo per noi è motivo di forte orgoglio e anche in occasione di questo progetto abbiamo avuto modo di lavorare con i ragazzi per una maggiore consapevolezza artistica e in particolare del teatro, non solo come forma di scrittura, ma come mondo e come luogo fisico".
Un lungo lavoro di documentazione e raccolta dati, che ha portato gli studenti dall'aula alla città: "120 studenti, delle sei classi coinvolte nel progetto, divisi in 5 gruppi, si sono occupati di censire, visitare e reperire informazioni, sui principali luoghi della storia del teatro spezzino- racconta Renato Bandoli degli Scarti- molti di questi luoghi oggi hanno cambiato destinazione d'uso, come il Monteverdi che ora è un garage, altri non esistono più, come il Politeama". Uno sguardo al passato che ha mostrato ai ragazzi la città che era e quella che è adesso.
La cittadinanza verrà poi convolta nella seconda fase, come spigato da Bandoli, che ha anticipato l'evolversi del progetto: "Con i ragazzi abbiamo censito 31 luoghi e, in 6 di questi, il 20 maggio, verrà riportata l'arte, per farci ricordare gli anni di gloria del teatro spezzino, quando da qui passarono Totò o Petrolini. La nostra città ha questo primato: aver avuto un numero incredibile di sale teatro in proporzione al numero di abitanti".
Performance, spettacoli teatrali o letture: la città, per un giorno intero, riscoprirà tutti quei luoghi che, oggi, rappresentano una scena scomparsa. Per i nostalgici sarà ricordo toccante, per gli altri una manifestazione viva di città in movimento, che si trasforma, ma che, grazie a questo progetto, capisce da dove arriva.
Conclude Elda Belsito, consigliere d'indirizzo di Fondazione Carispezia: "Considero questo progetto innovativo, non solo perché originale, ma perché crea movimento, portato con sé una vera e propria innovazione".