Domenica 26 marzo era l'ultima giornata utile per visitare il Varignano, eccezionalmente aperto in occasione della 25esima edizione delle Giornate FAI di Primavera (leggi qui). A beneficio di chi non è riuscito a cogliere l'occasione di visitarlo, riportiamo qui sotto la storia affascinante della presenza costante ma silenziosa che da secoli accompagna la baia delle Grazie, raccontata con le parole della delegazione FAI (Fondo Ambientale Italiano) della Spezia. Va letta tutta d'un fiato, come i migliori romanzi.
VARIGNANO, "IL MARE DI GIANO"
Il comprensorio del Varignano, oggi sede del Raggruppamento Subacquei ed Incursori Teseo Tesei, è tra i siti custoditi più gelosamente dalla Marina Militare e si trova in un'insenatura antica, racchiusa tra due promontori, che già nel I secolo a.C. era stata scelta per costruirvi una maestosa residenza romana per il commercio marittimo di olio ed acqua.
Le più antiche notizie di tale località si trovano in vecchi atti di donazioni di terre, risalenti all'anno 1051 e successivi, custoditi nel Monastero del Tino. In tali documenti le terre in questione sono identificate variamente: Vrigniano, Vreniano, Verniano, Verignano e Varignano, che è la forma arrivata ai nostri giorni.
Circa il toponimo Varignano, nell'antico dialetto ligure "Var" significa acqua, e molti luoghi, vicini alle acque, vantano questa radice; Janus, ritenuto dagli antichi liguri il loro eponimo, veniva adorato sotto le sembianze di un uomo a due facce: dall'unione del nome Var col nome Janus (Giano, da cui Genua = Genova) potrebbe ritenersi originato il nome Varignano; quasi a dire Mare di Giano, oppure luogo presso il mare di Giano.
TUTTO INIZIÒ DALLA PESTE
La storia moderna del promontorio del Varignano nasce con la pestilenza di Tolone e Marsiglia del 1720 che, miracolosamente, non contagiò Genova, ma spinse la Repubblica a costruire un lazzaretto ad un giorno di navigazione dalla città. Il 3 aprile del 1724 iniziò la costruzione del Lazzaretto del Varignano che, in breve, modificò sostanzialmente il panorama della baia di Ria (oggi Le Grazie), all'epoca abitata quasi esclusivamente dai monaci olivetani e da qualche pescatore.
Le costruzioni previste dal progetto, poi mantenute nei vari cambi di destinazione d'uso, prevedevano due grandi fabbricati centrali con relativa piazza ed un grandioso palazzo che tuttora si ammira sullo spiano dell'estrema punta del promontorio, che doveva servire come abitazione del Commissario Direttore e dei suoi dipendenti.
Con l'avvento di Napoleone il Golfo della Spezia veniva dichiarato porto militare e con decreto imperiale dell'11 maggio 1808 il Lazzaretto del Varignano passò al servizio della Marina da guerra francese. Divenne la sede del Comando militare del Golfo ed iniziarono gli studi per edificarvi un grandioso arsenale marittimo.
IL SOGGIORNO DI GARIBALDI E UN ARSENALE MAI REALIZZATO
A seguito del Congresso di Vienna del 1815, il lazzaretto passò sotto il controllo del Regno di Sardegna per divenire, nel 1858, un Ospedale della Regia Marina, che ebbe come degente anche il Generale Giuseppe Garibaldi, a seguito del suo ferimento in Aspromonte avvenuto nel 1862 durante uno scontro con l'esercito piemontese.
In quel periodo venne ripresa l'idea napoleonica di realizzare un arsenale marittimo nel sedime del Varignano, e nel 1849 la Reale Marina Sarda ne affidò il progetto esecutivo all'ingegner Rendell. Tuttavia i lavori appena avviati vennero immediatamente interrotti a seguito della decisione di costruire il Regio Arsenale nell'area della Spezia. Di questo progetto rimane solo una galleria, la cui costruzione è stata interrotta, che avrebbe dovuto unire la baia delle Grazie al seno del Varignano per consentire il passaggio di materiali e di piccole imbarcazioni all'interno dell'area bacini.
Nel 1888 si concludeva definitivamente la funzione sanitaria delle strutture del Varignano e vi venne istituito il Comando di Difesa Foranea.
...continua: domani la seconda parte della storia del Varignano.