Il convegno approfondirà le tematiche relative ai percorsi di trattamento con gli uomini autori di violenza attraverso le testimonianze di psicologhe ed operatrici del settore.
Porterà la sua esperienza professionale Alessandra Pauncz, psicologa, Presidente CAM, Centro di Ascolto Uomini Maltrattanti di Firenze, con un intervento dal titolo "Chi sono gli
uomini che agiscono violenza contro le donne?", nel corso del quale, partendo da una breve introduzione sulla genesi dei programmi per autori di violenza in Italia, saranno descritte le attività ed i percorsi realizzati dal Centro di ascolto con gli uomini autori di violenza.
A seguire Francesca Menconi Presidente CIF, Centro Italiano Femminile di Carrara, introdurrà le testimonianze di due operatrici del Centro che lavorano nel percorso di recupero dell'uomo maltrattante. In particolare Barbara Vatteroni descriverà la sua esperienza sul territorio in collaborazione con i servizi sociali del Comune di Carrara, mentre Alessandra Verdini porterà l'esperienza dell'incontro con gli uomini maltrattanti all'interno delle carceri.
Coordinerà il Convegno Maria Cristina Failla Presidente dell'Associazione La Casa delle Donne, che sottolinea: "La realizzazione di strutture complesse per l'accoglienza delle
donne e dei minori, principali vittime di violenza, è stato il primo obiettivo delle strategie di contrasto attuate dalle istituzioni e dal volontariato a livello territoriale; oggi vogliamo
introdurre un altro tema, quello degli interventi e delle sperimentazioni dedicate al lavoro con gli aggressori, muovendoci alla ricerca della voce e del racconto degli uomini autori di
violenza, per conoscere ed approfondire il tema del maschile nelle dinamiche della violenza di genere. Molti restano infatti i timori e i pregiudizi all'avvio di nuovi servizi dedicati agli uomini, sia nell'opinione pubblica che fra gli addetti ai lavori e gli esperti. Occorre partire dalla consapevolezza che, come ci ricorda Colin Fitzgerald del centro londinese Respect, la possibilità e la responsabilità di far cessare la violenza è nelle mani di chi l'attiva, di chi l'inizia per primo, sicché è lecito desumere che perché essa termini di esistere occorre lavorare proprio con chi l'avvia".