Si tratta di un testo originale e divertente perché l'autrice, mettendo insieme i quaderni della propria infanzia, ricchi appunto di "pensierini", non solo restituisce i colori, le espressioni, la freschezza del suo quotidiano di allora e della piccola comunità che attorno ad esso gravitava (la chiesa, il parroco Don Dino, il cinema ecc.) ma, anche in chi legge, soprattutto se coetaneo o coetanea degli anni sessanta, suscita ricordi, somiglianze, gioia e pure un po' di nostalgia per questo tempo, appunto, ritrovato.
Federica Taravacci, vive e lavora a Roma, è sposata, ha due figli, ed è figlia di Guido Taravacci, docente di scuola superiore in pensione, lui pure studioso e autore di libri di storia locale.