I brani musicali sono stati scelti dal repertorio secentesco italiano, mentre i testi recitati sono stati composti dai membri del gruppo, implementando anche brani coevi tratti da diverse fonti: le immagini proiettate all'interno dello spettacolo provengono invece dalla collezione del Museo Lia della Spezia, che con la incredibile qualità delle opere ha fornito il contesto iconografico allo spettacolo. Il risultato nato da questo incontro è uno spettacolo-concerto in cui coesistono musica, immagini, arte e recitazione e in cui si tratteggia uno spaccato di vita del Seicento italiano.
Nella performance, infatti, il XVII secolo viene raccontato attraverso quattro percorsi musicali che descrivono i pensieri, gli stati d'animo, l'immaginario di quell'epoca: la vita, le battaglie, gli amori, la morte, il Paradiso e l'Inferno, quattro affreschi che vogliono trasportare lo spettatore anche visivamente da un momento all'altro della vita sociale e della spiritualità dell'epoca.
Nel primo blocco è rappresentata la battaglia tra bene e male, in una raffigurazione a cavallo tra metafora e realtà. La seconda storia è il racconto di un amore clandestino tra due giovani, che sfocia nella disapprovazione sociale, con la fanciulla costretta a prendere la via del convento. Si racconta poi, nel terzo momento narrativo-musicale, della caducità della vita e dei piaceri mondani, per giungere all'ultimo dei quattro racconti, un epilogo spirituale che si ricollega al primo racconto, ed indica come il buon governo della propria anima può condurre al Paradiso.
La parabola narrativa è tipica dell'epoca, così come i temi trattati e il consueto finale di carattere morale.
Aspetto importante e fondamentale per comprendere pienamente la ricaduta culturale in ambito territoriale è la collaborazione e lo scambio tra le due realtà culturali coinvolte, che comporta la scelta e la diffusione di numerose opere di grande valore artistico tratte dal vastissimo corpus della collezione Lia, attraverso la proiezione in simultanea con l'esecuzione musicale, durante lo spettacolo. La funzione delle immagini è quella di accompagnare lo spettatore durante l'esecuzione dei brani, al fine di ampliare lo spettro percettivo e di rendere più chiaro lo svolgimento dell'azione, la trama del racconto che viene recitato prima dell'esecuzione musicale. In questo senso appare in tutta la sua importanza la grande qualità della collezione Lia, che è in grado di fornire numerosi pezzi di grande valore artistico utili alla rappresentazione di affetti, emozioni o semplicemente per rappresentare singoli fatti.
E' importante sottolineare come l'utilizzo di tali opere in un contesto di questo tipo, senza alcun onere relativo allo spostamento fisico delle opere in questione, rappresenti una rara occasione per diffonderne la bellezza e il valore presso gli spettatori, soprattutto nell'ottica di una possibile e futura collaborazione che possa riproporre l'evento in altri ambiti e contesti culturali al di fuori dei confini spezzini.
Una vera e propria produzione, quindi, che racconta in musica, a parole, con le immagini la parabola della vita.
Per informazioni e prenotazioni (i posti disponibili sono sessanta) telefonare al Museo Civico Amedeo Lia 0187 731100.