Il progetto è nato dalla riflessioni maturate in seguito ai drammatici eventi di Parigi, Bruxelles e non solo. Come parlarne senza cadere nella facile retorica? Come parlarne senza usare pericolose parole d'odio? Quali parole usare? Quali sguardi? Quali immagini?
Il lavoro dei ragazzi prova a rispondere a questi interrogativi affidandosi al linguaggio creativo, mediante un'installazione che accosta suoni, parole, fotografie, colore.
Ingresso gratuito.