Gente vino e rocce delle Cinque Terre fu il primo articolo a firma di Montale uscito il 27 ottobre 1946 sul Nuovo Corriere della Sera. Un titolo al quale ci si è voluti ispirare per sottolineare l'attualità̀ del poeta proprio nelle Cinque Terre, in particolare a Monterosso, e il suo legame – oltre che con questa terra e i suoi frutti – anche con la gente che l'abitava.
"Quello delle Cinque Terre è anche paesaggio culturale – ha dichiarato il Presidente del Parco Nazionale, Vittorio Alessandro - I versi di Eugenio Montale e i suoi scritti sui luoghi che egli ha a lungo frequentato rimangono parte di questo territorio che ha ospitato e ispirato molti artisti. Dopo la menzione speciale del Premio Europeo del Paesaggio conseguita nel 2015 elargita dal Ministero dei Beni Culturali al Parco Nazionale delle Cinque Terre e la Carta Europea del Turismo Sostenibile presso il Parlamento Europeo, arriviamo a questo nuovo risultato. Un progetto di protezione attiva rivolta all'ambiente e al paesaggio non come risorse di un museo severo, ma di una fonte viva e cangiante di cultura, di ispirazione e di sempre nuove espressioni artistiche. Il turismo culturale nelle Cinque Terre, insieme a quello sportivo e a quello religioso verso i Santuari – prosegue Vittorio Alessandro - costituisce il costante sforzo del Parco Nazionale verso una qualificazione della sua offerta turistica e verso una sempre maggiore destagionalizzazione. Il Parco Nazionale e il Comune di Monterosso hanno scelto di porre l'accento su una fruizione consapevole e interessata agli aspetti culturali, con l'obiettivo di contrastare il rischio di banalizzazione del territorio ormai meta di un turismo mondiale.
Le terrazze disposte a vigneto con i muretti a secco sospesi sul mare sono lo straordinario paesaggio che il Parco offre al mondo. Con la Caritas il Parco Nazionale ha intrapreso una iniziativa di banca del lavoro che ha coinvolto gli immigrati delle strutture di accoglienza della provincia. Giovani extracomunitari e anziani contadini stanno così riportando alla luce il patrimonio di beni e di esperienza che abbandono e dissesto idrogeologico mettono a rischio. Un laboratorio indispensabile per le prospettive di integrazione sociale che facilitino il percorso di valorizzazione di un paesaggio di agricoltura, di mare e sentieri che rimane scolpito nei versi del Premio Nobel Eugenio Montale".
"Io per me amo le strade ...le viuzze che seguono i ciglioni, discendono tra i ciuffi delle canne e mettono negli orti, tra gli alberi dei limoni". I limoni di Monterosso che, nelle "estati lontane", inebriavano di profumo"...e "i sensi di quest'odore / che non sa staccarsi da terra ..."
"L'apertura del Parco Letterario dedicato a Eugenio Montale – ha affermato Stanislao de Marsanich, presidente de I Parchi Letterari® - Società Dante Alighieri- è per la Rete dei Parchi Letterari motivo di grande orgoglio. Grazie al Parco Nazionale delle Cinque Terre il doveroso omaggio a uno dei più grandi poeti del '900 conferma l'idea di un patrimonio che va oltre la separazione tra natura e cultura e che soprattutto prevede la partecipazione consapevole delle popolazioni ad un processo di evoluzione della propria identità. Un processo che grazie alla sensibilità dei Comitati della Società Dante Alighieri nel mondo abbraccia oggi anche quelle seconde e terze generazioni di italiani che vivono lontano dalle nostre coste ma che sono consapevolezza e conoscenza delle memorie dei luoghi di origine delle loro famiglie".
Partendo dal principio che la "cultura non è una merce", è stato più volte sottolineato quanto il patrimonio culturale italiano sia unico al mondo, una risorsa preziosa, non clonabile, non rinnovabile né de localizzabile, sulla quale sarebbe colpevole non investire energie, senza per questo arrivare ad una massificazione dell'offerta: non sfruttare il territorio ma bilanciare le necessità dei residenti e dei visitatori per portare benefici ad entrambi.
Dedicare un Parco letterario a Montale in un luogo, le sue Cinque Terre, tra gli esempi più evidenti di quanto l'interazione tra uomo e ambiente possa generare una bellezza perfetta ma fragile e bisognosa di cure continue, non significa quindi aprire o riscoprire solo dei percorsi letterari o contemplativi, ma contribuire a introdurre il lettore/viaggiatore al rispetto di un ambiente unico.
Se è vero che il paesaggio culturale è oggi al centro dei piani di sviluppo locale, è importante che sia accompagnato nella sua naturale evoluzione da una politica condivisa di riscoperta e recupero dell'ambiente e delle tradizioni che raccontino la storia del territorio e aiutino a conservare l'identità e l'orgoglio di appartenenza delle popolazioni. Da qui i Parchi Letterari che Stanislao Nievo chiamava spazi fisici e mentali, angoli magici, luoghi di autori e poeti ancora presenti nel paesaggio.
L'autore diventa testimonianza dell'evoluzione dell'interazione tra uomo e ambiente e identificazione delle sensibilità locali, delle credenze, delle memorie e delle economie artigianali e agroalimentari. Un panorama che ad un visitatore può sembrare incontaminato, agli occhi di un abitante può rappresentare un libro aperto sul proprio passato, la propria storia, i propri miti.
Qui sotto è possibile scaricare il programma dell'evento.
Foto: FB Parco Nazionale delle Cinque Terre