Nel 1963 Pasolini realizza un'inchiesta sugli italiani e la sessualità. Percorre la penisola in lungo e in largo, si sposta sulle spiagge ma anche nelle campagne, di fronte alle fabbriche e nelle città per conoscere l'opinione della gente sull'amore, il sesso e il comune senso del pudore. Il risultato è il film documentario Comizi d'amore, corale e lucida rappresentazione del nostro paese.
Il film rimarrà un'opera esemplare per l'Italia dell'epoca. Per la prima volta, con la garbata caparbietà di Pasolini, si indagano le abitudini e le opinioni più personali dell'Italia e degli italiani, còlti in un momento di passaggio cruciale del nostro paese: non più dopoguerra, non ancora sessantotto.
Le fotografie di scena di Comizi d'amore, realizzate da Angelo Novi e Mario Dondero raccontano e ricordano questo itinerario. Accompagnate dai testi dell'autore, le immagini in mostra restituiscono l'atmosfera, la sfrontatezza, il pudore e il metodo di Pasolini; dall'altro testimoniano l'importanza di ripercorrere quella stessa strada, ritrovare i momenti di un'osservazione attenta e mantenere viva la memoria di un lavoro di scavo serio, profondo e necessario come è stato quello di Pier Paolo Pasolini.
"Esaminando l'Italia dal basso e dal profondo – cioè nei più bassi strati sociali e nelle profondità dell'inconscio – ne è venuta fuori un'immagine irrimediabile, fatale, e certo, parziale; il mistero più misterioso, la realtà più reale di quanto si fosse potuto calcolare. Perciò l'inchiesta rimane aperta" (Pier Paolo Pasolini).
Alla mostra è associata la visione del cortometraggio Pier Paolo Pasolini. Appunti per un critofilm (1966) di Maurizio Ponzi. Comizi d'amore è anche un libro edito da Contrasto e curato da Graziella Chiarcossi e Maria D'Agostini (contrasto, 2015).
Il film documentario Comizi d'amore di Pier Paolo Pasolini sarà proiettato a Spazio 32 giovedì 24 marzo alle 18.00.
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Foto: Angelo Novi - Cineteca di Bologna