Come ogni anno, nel mese di maggio, Arcola celebra l'anniversario dell'Apparizione della Vergine Santissima alla cinque sorelle Fiamberti, figlie di Baldassare e di Margherita Blasi.
Di queste adolescenti conoscevamo fino ad oggi soltanto i nomi: Barbara, Camilla, Elisabetta, Caterinetta ed Angela. Come non porsi una domanda: "Che ne è stato di loro dopo l'evento che ha certamente segnato la loro vita e legate per sempre alla storia del nostro santuario?" A questo interrogativo ha cercato di rispondere il prof. Giorgio Neri con una piccola guida, frutto di un certosino lavoro di ricerca sui registri dell'archivio parrocchiale e pubblicato in collaborazione con l'assessorato alla cultura del Comune di Arcola. La guida verrà presentata domenica 24 maggio in occasione della prima passeggiata nella Storia, organizzata dalla Proloco di Arcola. Si partirà alle ore 8.45 dalla sede dell'Associazione in Via Valentini, percorrendo la Via Colombiera, detta anche "Diretta alla Pieve", si raggiungerà la Pieve di Arcola, quindi sull'antica via percorsa dalle sorelle Fiamberti il 21 maggio 1556, passando per Il Chioso, Nosedro e Monte di Galli, si arriverà in località Carbonara, luogo dell'Apparizione e del Santuario di Nostra Signora degli Angeli. Attraverso il borgo si farà ritorno alla sede della Pro Loco.
Don Piero Lupo, Parroco del Santuario, coglie l'occasione per ringraziare il Professor Neri e il Comune per la collaborazione nella realizzazione della guida: "La fonte archivistica, scarna ed essenziale per sua natura, non ha permesso di andare oltre alcuni dati essenziali delle cinque sorelle, riguardanti le date di nascita, di battesimo, di matrimonio e di morte di ciascuna veggente. Un particolare significativo è però emerso: i nomi delle veggenti compaiono spesso sui registri di battesimo e di matrimonio, dove vengono indicate quali madrine o testimoni di nozze, a significare, molto probabilmente, la stima e la considerazione godute tra la gente. Per il resto tutto sembra scivolare nell'oblio più totale. E' questo in fondo il modo di agire di Dio con gli uomini: la sua predilezione non toglie dalla banalità del quotidiano, ma dentro la normalità dell'esistenza, chiama a testimoniare le grandi opere da lui compiute."