Un festival fatto di incontri e dibattiti ma anche passione, energia e tanta voglia di fare. Proprio per questo chiediamo l'aiuto di tutte le persone che hanno voglia di vivere un'esperienza nuova e formativa di partecipare a Glocal Ambiente come volontario, nell'organizzazione del festival.
Sono diversi i compiti infatti, che si potranno svolgere durante la quattro giorni, dando un aiuto concreto alla realizzazione degli incontri e degli eventi e vivendo in prima persona l'esperienza del festival.
Quasi tutti gli eventi di Glocal Ambiente avranno crediti formativi per la formazione obbligatoria dei giornalisti. Come successo già in altre occasioni, e in particolare a Varese nel novembre scorso, l'Ordine regionale ha ritenuto di validare le iniziative del festival e tra poco sarà possibile iscriversi ai singoli appuntamenti sulla piattaforma del Sicef.
Come fare:
I volontari possono svolgere attività relative a segreteria e accoglienza oppure a organizzazione e logistica. Per mandare la vostra candidatura, richiede maggiori informazioni potete scrivere Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. .
Per maggiori informazioni: www.festivalglocal.it
Partecipa allo storytelling online del festival
Anche l'edizione ligure di Glocal, la quattro giorni di comunicazione e giornalismo ma anche di spettacoli e formazione dedicata all'ambiente, sarà decisamente social e interattiva.
Oltre alla fitta partecipazione offline, infatti, ci aspettiamo di fare il pieno sui diversi social network, grazie al contributo di ognuno di voi. Ecco cosa succederà e cosa vi chiederemo di fare attraverso i vostri profili social:
C'è un hashtag ufficiale per partecipare alla discussione
Sia che sarete a Monterosso a seguire dal vivo gli eventi, sia che terrete d'occhio da distanza sui social tutte le attività del festival, l'hashtag ufficiale per le inviare i tweet, i contributi e le foto è #glocalambiente. Potete twittare domande, interagire con gli speaker e contribuire all'evoluzione e alla qualità della discussione sul tema della comunicazione e del giornalismo ambientale in Italia.
Un social media team lavorerà costantemente sul campo
Da giovedì 4 a domenica 7 giugno un team di comunicatori si occuperà di seguire in diretta gli incontri e i workshop realizzando le dirette sui principali canali social e riassumendo a fine giornata gli aspetti più interessanti attraverso post e storify. Non mancheranno di certo sorprese ed esperimenti sul fronte della comunicazione generale del festival: seguiteci e partecipate. Il team sarà coordinato da David Mammano di VareseNews.
http://www.festivalglocal.it/social-media-team-3/
Aspettiamo le vostre fotografie su Instagram
Instagram è il re dei social network dedicati alla fotografia mobile. Quale altra perfetta scenografia se non quella delle Cinque Terre per dare spazio al fotografo che è in noi?
Vi chiediamo di fotografare la città e i suoi dettagli e caricarli su Instagram con l'hashtag ufficiale del festival, #glocalambiente, e #cinqueterre. Le fotografie più belle compariranno in diretta in una sezione dedicata del sito
A Glocal Ambiente vi faremo vedere le stelle
Una serata con il naso all'insù. Giovedì 4 e venerdì 5 giugno l'appuntamento è sulla spiaggia. Glocal Ambiente infatti, organizza una serata per tutti coloro che hanno voglia di concludere la giornata osservando le bellezze della natura.
Dalle 23 a mezzanotte, grazie alla spiegazione degli esperti dell'Associazione Astrofili La Spezia, sarà possibile osservare e conoscere le costellazioni. Un momento di relax dopo una giornata di incontri e dibattiti dedicati al mondo del giornalismo e delle nuove tecnologie e un'occasione per ricordarsi le bellezze della nostra terra.
L'evento è libero e aperto a tutti. Basta portarsi una coperta e avere voglia di guardare il cielo con una curiosità diversa. Non è vietato esprimere desideri in caso di stelle cadenti.
Taste #glocalambiente: lo Sciacchetrà
Lo Sciacchetrà è un vino passito, dolce e liquoroso, prodotto nelle Cinque Terre dalle uve dei vitigni Bosco, Albarola e Vermentino.
Se l'origine del nome sembra avvolta nel mistero – per alcuni deriva dal termine semitico "shekar" col quale, nella Palestina di 3.000 anni fa, venivano definite le bevande fermentate, per altri dal verbo dialettale "sciacàa", ossia "schiacciare", utilizzato in questo caso per indicare l'operazione di pigiatura dell'uva – certo è che il pregiato vino è divenuto l'emblema per eccellenza delle Cinque Terre.
Un profumo fruttato, floreale, che ricorda le essenze della macchia mediterranea: sentori di frutta secca, confettura d'albicocca, pesca gialla e vaniglia, miele di castagno e spezie. Un colore caldo e intenso: dal giallo dorato all'ambra, tendente al topazio. Un sapore dolce, ma mai stucchevole, caldo, di buon corpo, vellutato e suadente, ben equilibrato, da una piacevole e lievissima tannicità.
Con una resa media di 25 litri per quintale d'uva – gli acini sono lasciati appassire al sole sino a novembre e vengono poi sgranati a mano per selezionare solo i migliori – e un'elevatissima qualità garantita dalla Denominazione di Origine Controllata (DOC dal 1973 come la tipologia secca), lo Sciacchetrà è un prodotto di nicchia che può evolvere per dieci, venti e anche trent'anni.
Un vino amato da poeti e letterati. Ne parlarono Plinio, Boccaccia e Petrarca. Giosuè Carducci lo descrisse come "l'essenza di tutte le ebbrezze dionisiache", Giovanni Pascoli ne richiese l'invio di poche bottiglie "in nome della letteratura italiana", Gabriele D'annunzio lo descrisse come "profondamente sensuale".
Comprendere fino in fondo un vino come lo Sciacchetrà significa, non solo assaporarne le qualità organolettiche ma anche apprezzarne tutto il bagaglio di conoscenze tradizionali legate alla cultura della terra. Vuol dire bere un vino in grado di ribadire ad ogni sorso una storia che parla del rapporto secolare e talvolta controverso tra l'uomo e la natura.