La Bayadère fu una creazione originale di Marius Petipa su musica del compositore austriaco Ludwig Minkus. Il termine bayadera indica le danzatrici indiane: la storia si svolge infatti in una terra antica ed esotica tra scene di mimo e sontuose atmosfere che richiamano la moda romantica di quegli anni. Il Grand Pas Classique (noto anche con il titolo Il regno delle ombre) è uno dei pezzi più famosi del balletto ma anche di tutta la storia della danza: ambientato nel regno dei morti, fonde geometrie rigorose e figurazioni complesse in un'atmosfera ricca di suggestioni. La prima rappresentazione avvenne a San Pietroburgo nel 1877 e fu seguita da numerosi altri allestimenti e rivisitazioni.
La storia narra del guerriero Solor, innamorato della baiadera Nikiya che lo costringe ad un giuramento d'amore eterno. A Solor viene però offerta la mano di Gamzatti, la figlia del Rajah, ed egli accetta dimenticandosi la promessa fatta. Nikiya si oppone inutilmente a questo fidanzamento. Quindi la schiava Aya suggerisce a Gamzatti di uccidere Nikiya. Aya offre infatti a Nikiya un cesto di fiori nel quale è nascosto un serpente velenoso che morde la fanciulla. Il bramino le propone di salvarla a patto che lei accetti di sposarlo. Nikyia rifiuta e danza fino a morire. Solor, distrutto dal dolore, fuma uno speciale veleno, si addormenta e si ritrova nel regno delle ombre dove rincontra anche l'amata Nikiya alla quale giurerà fedeltà eterna.
La Bayadère è un tipico prodotto del periodo in cui venne scritta e montata: una storia si svolge in una terra antica ed esotica, perfetto veicolo di danze e scene di mimo in atmosfere sontuose e ricche. In quegli anni, Petipa preferiva i soggetti della tradizione del balletto romantico, tipici balletti melodrammatici che coinvolgevano un triangolo amoroso e presentavano donne soprannaturali che racchiudevano l'ideale femmineo. La trama piuttosto tragica de La Bayadère è sicuramente conforme a questi modelli.