Sono i reduci e i parenti degli uomini del Battaglione Internazionale di liberazione, unità che comprendeva soldati di diverse nazionalità accomunati dalla battaglia contro il nazifascismo e che in questi giorni è ritornata sui luoghi delle azioni belliche per la decima edizione del "San Martino Freedom Trail", il "Percorso della libertà" organizzato dall'associazione inglese "The Monte San Martino Trust", un organismo fondato nel 1989 da J. Keith Killby (un prigioniero di guerra in Italia) e presieduto per molti anni da Brian Lett, figlio del Maggiore Gordon Lett, capo del Battaglione Internazionale dal '43 al '45.
Tra le varie attività, l'associazione eroga borse di studio di quattro settimane in Gran Bretagna agli italiani dai 18 ai 25 anni che abitano le regioni dal Veneto all'Abruzzo (dove la prima linea rimase attestata a lungo), in segno di riconoscenza del coraggio e della generosità mostrati dal nostro popolo, che aiutò migliaia di prigionieri alleati in fuga dopo l'armistizio del 1943.
A causa di questo impegno molti italiani vennero fucilati, e ad altri vennero bruciate o rase al suolo le abitazioni, come avvenne, ad esempio, a Chiesa di Rossano, dove gli abitanti fornirono aiuto e riparo a 437 persone delle forze alleate, 119 delle quali poi riuscirono ad attraversare le linee nemiche e a mettersi in salvo.
Così come avvenne già a settembre 2009, la parte conclusiva dell'edizione 2012 del "Percorso della libertà" (che ha preso il via domenica 2 settembre da Pontremoli con la "Cena dell'armistizio") prevede appunto la partenza, nella prima mattinata di mercoledì 5 settembre, dall'abitato di Serò e l'arrivo a Levanto a metà pomeriggio, dopo una camminata di circa 25 chilometri attraverso la Val di vara, con brevi soste nei territori alluvionati.
A Levanto i partecipanti troveranno ad accoglierli, nella sala del Consiglio comunale, i rappresentanti l'amministrazione locale.
Anche grazie all'amicizia con Sir Michel Nathanson, che a novembre 2009 divenne cittadino onorario di Levanto, nell'estate del 2010 due studenti della cittadina rivierasca usufruirono di una borsa di studio, bandita dal "Monte San martino Trust" e cofinanziata dal Comune di Levanto, per trascorrere un mese in Gran Bretagna.