"Oggetti dotati di un fascino particolare – ha sottolineato la Canese durante la presentazione, riferendosi a serrature, tasselli, chiavi, attrezzature – che deriva alla raffinatezza della loro produzione, unita all'efficienza che forniscono durante il loro utilizzo. Tutti contribuiscono a rendere la nostra vita più sicura, ma anche piacevole, soprattutto se utilizzati nell'arte". In particolare, "chiediamo ai fotografi che parteciperanno al premio a questa edizione del premio di rendere la tensione tra bellezza dell'utensile e sua funzione, immortalandoli nella loro visione. Esplorare nuovi territori e significati di questo connubio deve guidare il loro occhio e la loro mano nel momento dello scatto". Il tutto, dovrà pervenire entro il 31 dicembre 2014: i partecipanti, si aggiudicheranno tre premi per l'opera migliore, per gli under 30 e della critica.
A sottolineare come l'esperienza di Artènsile riesca a diventare un volano innovativo ed originale per chi fa impresa, l'intervento dell'Assessore alla Cultura del Comune della Spezia Luca Basile: "Sono particolarmente soddisfatto dell'impegno profuso dalla società Canese Dante – ha dichiarato - Questo concorso rappresenta un'occasione imperdibile per promuovere e dare visibilità alla propria impresa attraverso le produzioni artistiche". Una partnership, quella con l'ente spezzino che ha concesso il patrocinio al concorso, destinata a continuare: i lavori selezionati dalla giuria, presieduta dal fotografo Jacopo Benassi, saranno esposti al Camec, Centro di Arte Moderna e Contemporanea, in una mostra che sarà allestita entro febbraio 2015. Ma non solo: vicino all'ente pubblico, c'è anche il privato, che ha creduto nel progetto e lo ha sostenuto; alla presentazione, hanno voluto esserci anche Ugo Vanelo, presidente dei Giovani di Confindustria, e Giada Chiappini in rappresentanza di uno degli sponsor, il Gruppo Laghezza: entrambi, hanno sottolineato la capacità innovativa e il valore del concorso.
"Siamo partiti per gioco – ha spiegato la Canese - , volevamo trovare un'immagine creativa con cui rappresentare i nostri prodotti e creare un evento che portasse persone a vedere le nostre vetrine, dando allo stesso tempo una mano ai giovani. Avevamo ed abbiamo come obiettivi quello di utilizzare l'arte come comunicazione: non vogliamo aiutare gli artisti, né essere dei mecenati, vogliamo piuttosto, che l'arte e gli artisti aiutino noi, che la creatività e la bellezza si prestino ad elevare la nostra immagine aziendale, settoriale e perché no, vogliamo che l'arte e l'artista ci aiutino a far recuperare dignità e valore a mestieri da sempre ritenuti un po' rozzi. Il Camec, quest'anno con Francesca Cattoi ha dettato le guide sulle quale l'artista si dovrà muovere, collaborando fin dall'inizio alla progettazione. Oggi Artènsile parla di ferramenta e ne potrà parlare in seguito, con la fotografia od altre espressioni artistiche, ma potrebbe poi essere utilizzato da altri comparti industriali, commerciali, dove l'utensile è impiegato. Attraverso l'oggetto raccontiamo delle storie: l'anno scorso giocavamo con i sui usi alternativi, oggi attraverso la sicurezza, investighiamo sulla natura degli oggetti e gli spazi da questi protetti, domani potremmo, ad esempio, attraverso uno scalpello raccontare i maestri d'ascia. Artènsile, insomma, potrebbe tradursi in impresa e cultura".