Presenta Marco Ferrari. Nell'occasione è in programma anche una esposizione di opere su Cuba di Silvia Garzonotti. "La nascita del Che" di Davide Barilli, finalista del Premio Chiara, viaggia a ridosso dei grandi miti di Cuba visti dagli angoli più remoti, nascosti, sconnessi e disarmanti dell'isola caraibica. Il primo è ovviamente Che Guevara, che dà il titolo al libro di racconti dell'autore parmigiano, che già aveva girovagato sull'isola con "Le cere di Baracoa", edito da Mursia. Il secondo mito che Barilli affronta è quello di Gino Doné Paro (San Biagio di Callalta, 18 maggio 1924 - San Donà di Piave, 22 marzo 2008), l'unico europeo presente tra gli 82 volontari imbarcati sul Granma il 25 novembre del 1956. Un eroe dimenticato, volutamente ai margini della storia, schivo nel raccontare i dettagli di quell'impresa che portò Fidel e suo i barbudos alla conquista dell'isola. L'autore padano prosegue così la sua personale perlustrazione di Cuba, sperdendosi in rivoli sconosciuti dove ci si può confondere con facilità, colmando un bisogno d'incontro nello sprofondo di un immaginario labirinto che ricorda tanto quello di Jorge Luis Borges. Nell'occasione nella sala conferenza del Castello San Giorgio sarà esposta la mostra "Io sono Cuba" della pittrice spezzina Silvia Garzonotti. Si tratta di un reportage poetico sull'isola caraibica, ritratti e memorie, impressioni e rivisitazioni di un viaggio indimenticabile.