Gli appuntamenti: ore 17.30 "Leggere fotografie", progetto espositivo del Piano Zero, si sviluppa e cresce ulteriormente attraverso un panel di discussione sul rapporto tra libro e fotografia. Intervengono Piergiorgio Casotti, autore della pubblicazione in mostra Sometimes I cannot smile e Andrea Botto, invitato a presentare in anteprima il libro 19.06_26.08.1945. Sometimes I cannot smile (autoproduzione, 2013) è una ricerca intima e profonda sugli adolescenti in Groenlandia, tra natura selvaggia, noia e violenza; è parte di un progetto più ampio che include il documentario Arctic Spleen. 19.06_26.08.1945 (Danilo Montanari Editore, 2014) è il racconto del viaggio, compiuto dal nonno dell'autore, di ritorno dai campi di prigionia nazisti. Le immagini sono il frutto di una ricerca sul web - digitando i nomi delle città attraversate - mentre i documenti sono tratti da un taccuino originale. Pur con intenti e tensioni diverse le due produzioni testimoniano la vivacità del panorama editoriale contemporaneo e rivelano complessità e potenzialità dell'oggetto libro. A seguire, presentazione della special issue delle riviste di Jacopo Benassi e Cristiano Guerri dedicate alla mostra "2Visioni" attualmente in corso presso il Centro. Concepite come numero unico e testimonianza della doppia personale, i due progetti editoriali ribadiscono i percorsi artistici dei due fotografi spezzini, mettendo in risalto, ancora una volta, peculiarità e connessioni. Dalle 19.00 alle 20.30 si proseguono i festeggiamenti con un aperitivo in terrazza e la partecipazione del sassofonista Max Soggiu. A seguire l'esibizione di un gruppo di talentuosi studenti del Conservatorio "G. Puccini". Max Soggiu si è diplomato nel 1996 al conservatorio di Parma con il sax soprano portando in parallelo studi jazz con alcuni insegnanti liguri. Dopo aver vinto molti concorsi nazionali e internazionali di musica classica in quartetto di sax e avere lavorato nelle maggiori orchestre sinfoniche italiane, si dedica esclusivamente alla musica jazz, studiando con Jesse Davis, Benny Golson e Rick Margitza. Dalle 22.00 alle 2.00 serata con Dj set. Si alternano alla console Bud Lee e DJ Fede. Bud Lee incomincia a coltivare la cassa di vinili donatagli dal padre all'inizio del nuovo millennio per poi avvicinarsi al djing e iniziare la sua attività nei locali dello spezzino. La versatilità sugli strumenti elettronici e la tecnica sui giradischi gli permettono di collaborare come componente di gruppi sia strumentali, quali i funkcaffe, che più elettrificati come i LatobesodelaFazenda, con i quali ha pubblicato il suo primo disco R/E/T/R/O. Spazia dalle sonorità prog e funk fino a cadere nei picchi atoni dell'elettronica per poi finire le proprie selezioni facendo riemergere i classici della cultura jazz e soul. DJ Fede musicalmente onnivoro dal 1972, si appassiona al djing nei primi anni Novanta; sul finire della decade fonda a Milano, insieme ad alcuni amici, la crew Opposticoncordi, responsabile di feste eclettiche e innovative a cavallo del 2000. La sua selezione attuale spazia dal funky all'afrobeat, passando per il soul, il latin funk e i nuovi suoni derivati. Ha una residenza alla Favela Chic di Russi (Ra), collabora con Big Boom Groove di Dj Mao a Milano e all'organizzazione del Carnemvale, sempre a Milano. Si occupa anche di teatro e arti circensi, come performer e pedagogo. Il CAMeC nasce il 23 maggio 2004 per consegnare alla città ed ospitare in una sede adeguata i considerevoli fondi artistici provenienti dalle edizioni del Premio del Golfo e dalle donazioni Cozzani e Battolini. Fin dall'apertura, all'esposizione delle raccolte permanenti si affianca la realizzazione di mostre che documentino i diversi ambiti della produzione attuale o del contemporaneo storico. Ricordiamo le grandi mostre dedicate a Jean Tinguely e Bruno Munari, Fausto Melotti, Michelangelo Pistoletto e Cittadellarte, Concetto Pozzati, Enrico Baj; le ricognizioni dedicate alla giovane produzione italiana e internazionale (svizzera, tedesca, cinese); l'approfondimento di correnti ed eventi del '900 in collaborazione con altre realtà museali; le digressioni monografiche di grande rilievo. Moltissimi gli autori per i quali è stato concepito un progetto espositivo originale: fra gli altri Marco Gastini, Renato Ranaldi, Din Matamoro, Bizhan Bassiri, Jan Dibbets, Romano Rizzato, Diet Sayler, Enrico Paulucci, Paolo Icaro, Giovanni Campus, Edith Schloss, gli spezzini Mauro Manfredi, Francesco Vaccarone, Giuliano Tomaino, Marco Casentini, Gianluca Lerici - prof. Bad Trip, Angelo Prini. Oltre ad ospitare dibattiti e giornate di studio e a registrare in senso più generale la cultura dell'oggi, il CAMeC possiede un dipartimento didattico che propone attività di educazione all'arte, rivolta sia alle istituzioni scolastiche, sia al pubblico generico. Unico caso fra i musei cittadini, organizza percorsi e laboratori di arte-terapia. Negli anni sono stati direttori artistici del Centro Bruno Corà e Marzia Ratti. Da un anno è consulente artistico Francesca Cattoi. Hanno curato mostre: Eleonora Acerbi, Diego Ballani, Pietro Bellasi, Jacopo Benassi, Tristan Boniver, Mara Borzone, Mario Botta, Doriana Carlotti, Cassina, Maurizio Cavalli, Roberta Cerini Baj, Cinzia Compalati, Lara Conte, Valerio P. Cremolini, Maddalena D'Alfonso, Bettina Della Casa, Jenamarie Filaccio, Alberto Fiz, Matteo Fochessati, Galleria Il gabbiano arte contemporanea (Fernando Andolcetti, Cosimo Cimino, Mario Commone), Cristiano Guerri, Peter Frank, Walter Guadagnino, Miroslava Hájek, Matteo Lucchetti, Guido Magnaguagno, Saul Marcadent, Roberto Mastroianni, José Jimenez, Jiang Mei, Vanessa Milan, Roberto Mutti, Ordine degli Architetti della Spezia, Maria Perosino, Matteo Pollini, Progettotre Studio Associato, Folco Quilici, Laura Riccio, Emanuela Sesti, Francesca V.Sommovigo, Pia Spagiari, Angelika Stepken, Walter Vallini.