Il drammaturgo e cantautore genovese, per anni collaboratore di Giorgio Gaber, Francesco Guccini, Emanuele Luzzati, Arturo Brachetti nonché autore di canzoni e commedie di successo, ha digitalizzato centinaia di nastri lasciati da Umberto Bindi e ci racconta, in un avvincente percorso musicale e teatrale, l'esemplare vicenda umana del primo cantautore italiano utilizzando alcune canzoni inedite e brani notissimi come "Il mio mondo", "Il nostro concerto", "La musica è finita" e "Arrivederci". Durante lo spettacolo Alloisio accompagnato dai musicisti Gianni Martini (chitarre) e Fabio Vernizzi (piano), propone anche alcuni brani propri di grande successo come "Venezia" e "La Strana famiglia", oltre a canzoni nuovissime come la deflagrante "Non c'è lavoro", la strepitosa "Ogni vita è grande" che dà il titolo al suo ultimo album uscito quest'anno per Universal, "la parte migliore" con la musica di Umberto Bindi e testo di Gian Piero Alloisio e Maurizio Maggiani. Inoltre in collaborazione con lo scrittore spezzino, Alloisio ha realizzato il cd e libro "Storia della meraviglia"(Ed.Feltrinelli 2008), messo in scena al Teatro Civico della Spezia nell'anno 2009.
Gian Piero Alloisio è in un momento molto importante della sua carriera: infatti il 2 giugno ha cantato in mondovisione e in diretta su RAI 1 la sua canzone "Ogni vita è grande" in occasione del VII incontro mondiale delle famiglie con Benedetto XVI. Il fatto che una canzone dello spettacolo "L'eco di Umberto" sia stata scelta come colonna sonora e sigla finale di un evento internazionale, dà allo spettacolo un sapore particolare.
"Quella di Umberto Bindi" dice Gian Piero Alloisio "è una grande storia che sta tutta in poche parole: un musicista conosce il successo internazionale ma, anche a causa del suo orientamento sessuale, viene emarginato dallo star system. Però continua scrivere e si registra, in casa, con un vecchio mangianastri e un pianoforte sempre più scordato, per tantissimi giorni con immutato talento. In quest'epoca in cui molti desiderano apparire senza saper fare nulla, Bindi ci insegna a essere fedeli alla parte migliore di noi stessi, a creare la bellezza anche quando la vita smette di assecondarci".