Rispetto alla fase in cui l'unico criterio è stato il disinvestimento nella scuola e il fine ultimo la privatizzazione del sistema, si intravvede con il nuovo Ministro l'avvio di un'inversione di rotta. Il recente decreto 104 è positivo perché incrementa le risorse, anche se è del tutto insufficiente se si pensa, di fronte ai dati della dispersione e dell'abbandono scolastico e dello spread della conoscenza, alle misure strutturali di rifinanziamento della scuola pubblica che si imporrebbero. Ma quel che serve, ha sempre sostenuto Mediterraneo, al di là dei "conti", è l' "anima" della scuola, cioè il progetto, il disegno culturale ed educativo che deve investire non solo l'infanzia e l'adolescenza, ma la popolazione nel suo complesso. Ed è proprio ciò che è mancato in questi anni. Non servono quindi solo i soldi: bisogna vedere a quale scuola si danno. Una scuola che va profondamente cambiata e, come recita il titolo dell'iniziativa, "ricostruita". Di questi temi si discuterà nell'incontro, concepito come occasione di confronto del Ministro con il mondo della scuola, e non solo. Oggi più che mai, infatti, alla scuola serve una discussione trasparente che coinvolga tutti: le scuole, le organizzazioni sindacali, le associazioni professionali e degli studenti, le forze politiche.