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“Grandi tele, colori, trasparenze”: apre la mostra di Rosanna Rotondi, Nes Lerpa ed Hélène de Beauvoir In evidenza

Il 31 ottobre alle ore 17 presso la sede di Liguria Vintage, Via Graveglia 35/B Riccò del Golfo.

Dal 31 ottobre al 8 gennaio 2025 interessante mostra di tre artisti che espongono nei  locali di Liguria Vintage di Marco Natale. Continua il sodalizio con la cultura dell'associazione nata nel 2018 che richiama attorno a se' la creatività nel restyling  dei vecchi mobili. Tra le numerose iniziative di promozione e valorizzazione quest'ultima mostra raccoglie le opere materiche dell'artista Rosanna Rotondi, un'importante collezione della Beauvoir e le grandi tele astratte del danese Nes Lerpa. 

Ripercorrendo un percorso legato all'estetica di Hegel, si individua un legame che definisce gli equilibri tra forma e contenuto delle opere esposte, trasversali alla storia dell'arte dalla “mimesis” all'astrattismo. Esiste una traccia tra filosofia ed estetica che connette i lavori dei tre artisti riconducibile alla teoria hegeliana della Morte dell'Arte, che il filosofo chiamò “fine dell'Arte”, secondo la quale dall'antica Grecia alla contemporaneità si verifica una decadenza progressiva della capacità di espressione sino a giungere alla fine, che è però apparente secondo l'interpretazione di molti critici sul testo di Hegel, e apre a nuove strade. Un'epifania che salda la storia con il passato, una sorta di rinascita di un nuovo pensiero e nuovo linguaggio che è specchio della società contemporanea. L'arte non muore, anche se la teoretica di Hegel lo farebbe supporre, è solo il segno della società che cambia.

Come ci riferisce il curatore Paolo Cozzani, che insieme a Marco Natale ha allestito la mostra: “Chi se non l'artista è l'ideale recettore sensibile di ciò che accade intorno a noi, è colui che sente di più, che sa estraniarsi dal mondo reale per vivere un'esperienza creativa totalizzante e comunicare con l'arte le proprie percezioni. I pesci delle profondità abissali della Rotondi non esistono nel mondo reale ma sono l'idea filtrata dall'immaginazione dell'artista. Carta, stoffe, colore, vanno a comporre un cromatismo vivido, luminoso, la natura emerge con forza da un mondo sommerso, sconosciuto, affascinante. Le sfere luminose invitano alla riflessione e al dialogo, la forma  è un rimando all'antichità dove era il solido perfetto, simbolo degli astri. Il bianco è il candore, la purezza, il colore di tutte le religioni".

"La Beauvoir, vissuta a Trebiano per alcuni anni e le cui opere fanno parte della Collezione Walter Tacchini, - prosegue il curatore Paolo Cozzani - ci narra il rapporto uomo-natura come un'Arcadia dove convivono gli elementi biotici e abiotici che compongono l'ecosistema e saldano la vita dell'uomo con l'ambiente. La donna che suona la lira a felini feroci, pastori felici con animali al pascolo, un'amabile e mansueta tigre che dialoga con donne che le porgono dei fiori. Un ricongiungimento con una natura amica, conciliante, in armonia con l'uomo, equanime. Nes Lerpa, danese viaggiatore cosmopolita, con i suoi grandi teleri astratti si inserisce alla fine del percorso indicato da Hegel con l'arte Romantica, scritto nel 1820 ma anticipatore di ciò che avvenne nel XX secolo. L'arte si rende più autonoma, il linguaggio è concettuale, la figurazione sempre più antinaturalistica e lontana dalla mimesis che per i greci era l'imitazione della natura e delle cose". 

"Lascia il posto all'idea dell'artista, - conclude Cozzani - che diventa libero dalla riproduzione fedele della natura e delle cose e si esprime con l'essenziale, l'abstrahere da cui deriva il termine astratto,  il togliere, levare, trarre tutto quello che è facile percezione, disancorarsi dal mondo reale. Lerpa usa una policromia che è solo apparentemente bidimensionale e ci inghiotte nella sensazione di un sublime matematico kantiano dove l'enormità dello spazio è senza limiti". 

E' possibile scaricare la locandina dell'evento qui sotto.

 

 

 

 

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