Il festival, ideato da Officine Papage con la direzione artistica di Marco Pasquinucci e l'organizzazione di Annastella Giannelli, si chiude sul mare di Fornaci, tra Framura e Deiva Marina, lunedì 26 agosto, con il coinvolgente Dj set di Lowtopic, alias di Francesco Bacci, che molti ricorderanno in formazione con gli Ex-Otago. L'evento, realizzato in collaborazione con Electropark, proporrà un insieme eterogeneo di sintetizzatori morbidi, pianoforti familiari, bassi invadenti, voci eteree e beat organici.
Questa XXII edizione del Festival ha registrato un successo senza precedenti, con clamorosi sold out per ogni spettacolo. Gli spetattori hanno potuto assistere alle performance dei più interessanti artisti emergenti, ma anche di grandi nomi della scena contemporanea, da Antonio Rezza a Vincenzo Scattini, finalmente accessibili in spazi a misura d'uomo, e spesso con ingresso gratuito o a prezzi molto popolari. La formula scelta da Officine Papage si è rivelata vincente, capace di rispondere alle esigenze del pubblico, sia locale che turistico, e di coinvolgere - grazie alle nuove tecnologie utilizzate nel progetto "On Stage! Strategie per un Teatro Accessibile Globale ed Efficiente" (smart glasses con sottotitoli, realtà aumentata e uso sistematico di illuminazione a led) - anche stranieri e non udenti: tutto questo con impatto energetico vicino allo zero.
Lunedì 26 agosto ore 22.30 Framura, loc. Fornaci - ingresso libero
LOWTOPIC dj set
in collaborazione con Electropark
Lowtopic è Francesco Bacci, musicista e produttore genovese classe 1989. Nasce chitarrista in una band hardcore (1000 Degrees), si trasforma in polistrumentista con gli Ex-Otago, produce artisti rap e urban e consegue un dottorato in storia dell'architettura. Poco dopo la paternità trova finalmente se stesso nella composizione di musica elettronica, in un piccolo studio a Genova. Tracce riarrangiate, remixate, loops, improvvisazioni e cassa dritta. Come sul divano di casa, ma in un club. Come uno sfogo, ma sottovoce. Come una birretta, una grappa o un bloody mary. Come una serie di melodie semplici e suoni morbidi. Come un mondo lontanissimo, ma dietro l'angolo. Un insieme eterogeneo di sintetizzatori morbidi, pianoforti familiari, bassi invadenti, voci eteree e beat organici.