La volta celeste invernale, offre un insospettabile varietà di sorprese. Cosa ci riserva il cielo di Gennaio? Per la nostra rubrica "Pillole di Astronomia", lo abbiamo chiesto a Luigi Sannino, presidente dell’Associazione Astrofili Spezzini.
Luigi, sono tanti gli spettacoli celesti che potranno tenere con il naso all’insù anche a Gennaio appassionati e curiosi. Da dove cominciamo?
A partire dalle prime ore della sera il protagonista assoluto e più brillante nel cielo sarà il gigante gassoso Giove che culminerà a Sud nelle prime ore della sera e si avvierà al suo tramonto intorno alla mezzanotte. Giove sarà in buona compagnia. Gli occhi potranno essere puntati anche su Saturno, sempre più basso sull’orizzonte occidentale. Potremo infatti individuare il pianeta con gli anelli tra le ultime luci del crepuscolo, nella costellazione dell’Acquario.
Solo con l’ausilio del telescopio, sarà possibile osservare anche Urano e Nettuno. Urano raggiungerà il culmine della propria orbita a Sud nel corso delle prime ore della sera abbassandosi man mano sull’orizzonte fino a raggiungere il punto più basso intorno alla mezzanotte. Nettuno, invece, sarà ancora osservabile nel corso della prima parte della notte nel cielo occidentale, dopo il tramonto del Sole. Al mattino potremo osservare invece Mercurio e Venere.
Ma non solo pianeti, anche tante costellazioni…
Esatto. Per quanto riguarda le costellazioni, a oriente sorgeranno nelle prime ore della notte il Cancro e, di seguito, il Leone. Contemporaneamente, a occidente, si avvieranno al tramonto la piccola costellazione dell’Ariete e quella molto più estesa, ma non molto appariscente, dei Pesci. Potremo trovare altissimo in cielo, quasi allo Zenit, il Perseo e, appena più in basso, sopra il Toro e i Gemelli, l’Auriga, facilmente riconoscibile per la sua forma a pentagono, con la luminosa Capella.
Ma il protagonista incontrastato del cielo invernale sarà il Grande Cacciatore, la costellazione di Orione, caratterizzata dalle tre stelle allineate della cintura e dai luminosi astri Betelgeuse, Rigel, Bellatrix e Saiph che ne disegnano il contorno. Con un telescopio o con un buon binocolo sarà possibile ammirare nella spada, poco sotto la cintura, la grande nebulosa M42. Orione sarà accompagnato in cielo dai suoi due cani: le costellazioni del Cane Maggiore, dove brilla Sirio, e del Cane Minore, dove splende Procione, un’altra stella facilmente identificabile.
Le prime notti di gennaio sono tra le più interessanti anche per osservare le stelle cadenti..
Proprio così. In questo periodo è infatti attivo uno dei maggiori sciami dell’anno, quello delle Quadrantidi, dette anche da molti Bootidi, poiché queste meteore sembrano irradiarsi da una zona posta all’incirca a una decina di gradi a nord della costellazione del Boote. Quest’anno il picco delle Quadrantidi è stato il 4 gennaio. Oltre alle Quadrantidi, nel mese di gennaio saranno attive anche alcune correnti meteoriche minori. Tra queste, risulteranno ben osservabili le rho Geminidi, con picco tra l’8 e il 9 gennaio, le delta Cancridi, con picco massimo tra il 17 e il 18 gennaio, le alfa Cane Minoridi, che raggiungeranno come le Cancridi lo zenit tra il 17 e 18 gennaio e le alfa Leonidi, al massimo della loro orbita il 31 gennaio.
Ma le soprese del cielo di gennaio non finiscono qui…
Confermo. Vorrei segnalare, infatti, anche la cometa 62P Tsuchinshan 1, che raggiungerà la minima distanza dalla Terra il 29 gennaio 2024. Nel mese corrente, la cometa si troverà a transitare nella costellazione del Leone e successivamente in quella della Vergine. La cometa 62P Tsuchinshan 1 sarà osservabile solo con il telescopio.
Credit immagine Telescopio spaziale Hubble