Il Cinema Il Nuovo , propone una rassegna di film dedicati al mondo delle vette e alle storie di grandi alpinisti, uomini e donne, coraggiosi e avventurieri. Le proiezioni a ingresso ridotto per tutti i soci del CAI esibendo la propria tessera.
Il Cinema Il Nuovo , propone una rassegna di film dedicati al mondo delle vette e alle storie di grandi alpinisti, uomini e donne, coraggiosi e avventurieri. Lunedi 8 gennaio ore 21.00 Martedi 9 e Mercoledi 10 ore 19.30 Jerzy Kukuczka è stato il secondo alpinista, dopo Reinhold Messner a scalare le 14 vette sopra gli 8000 metri. Il documentario, facendo uso di interviste e documentazioni anche inedite, ne racconta le imprese e la personalità, offrendo al contempo il ritratto di una società che giungerà a mutare in maniera radicale.
Gli esperti di alpinismo conoscono perfettamente tutte le imprese effettuate da Kukuczka. Così come coloro che hanno letto i volumi manga di Jiro Taniguchi e Baku Yumemakura (La vetta degli Dei) sono facilitati nel comprendere la passione che ha spinto un uomo come Jurek a cercare di continuare a superare se stesso attratto ogni volta dalla vetta successiva da raggiungere. Quando Messner conquistò per primo le 14 cime sopra gli 8000, Jurek gli inviò un telegramma di congratulazioni.
Lo scalatore altoatesino gli rispose con un altro telegramma in cui era scritto: «Tu non sei secondo, sei grande». Era la sintesi di una rivalità a distanza costruita dai media con un fondo di verità, ma su cui prevaleva l'onestà di riconoscere il valore reciproco. Un valore difficile da comprendere dall'esterno quando si tratta di capire come uno scalatore non possa rinunciare a un'impresa pur sapendo che un compagno sta male (Jurek lo ha fatto) o come possa lasciare ogni volta una moglie e dei figli che non sanno se tornerà.
Il regista Pavel Wysoczanski ci fa presente fin dall'inizio che si tratta di quel bambino, ora divenuto adulto, che marinava la scuola per salire sulla montagnola nei pressi della sua città. Parlano di lui coloro che lo hanno accompagnato nelle salite e, mentre ne rievocano lo sprezzo del pericolo e la resistenza al dolore, raccontano anche una società in cui l'industrializzazione nel dopoguerra si fa sempre più imponente e in cui, progressivamente, i valori imposti dal socialismo reale verranno sostituiti da quelli della mercificazione delle imprese.
Per trovare i finanziamenti per le ascensioni Kukuczka è costretto a "vendersi" a marchi che lo sponsorizzano e che vogliono, ovviamente, il loro ritorno sul versante comunicativo.
Questo progressivo mutamento viene esposto senza falsi pudori, così come la necessità di una dose non proprio minima di egoismo per portare a termine imprese di quella portata. Se è presente chi afferma che scalare è una sorta di vacanza dal grigiore della quotidianità, la parte finale (non si tratta qui di fare spoiler perché la fine di Kukuczka è nota) ci offre un'altra versione. Inserendo anche un'annotazione che ci ricorda come le formalità possano superare oltre ogni limite. I componenti della cordata in cui Jurek perse la vita dovettero dichiarare di aver ritrovato il corpo e di averlo sepolto. In caso contrario la moglie non avrebbe ricevuto alcun risarcimento perché il marito sarebbe stato considerato disperso e non deceduto. Si passa così dalle vette del mondo agli abissi del cinismo burocratico.