Martedi 22 Novembre alle ore 21.00 in prima assoluta Citto di Daniele Ceccarini presente in sala.
Pubblicato il: 19-11-2022
Il documentario che vuole restituire la vita e l’anima artistica del grande autore di cinema Francesco Maselli detto “Citto”. Un’opera che cerca di ricostruire il profilo di un regista che ha attraversato la Storia italiana.
L’uscita sul grande schermo è anche una scelta di politica culturale, è infatti distribuito con questo spirito da Cineclub Internazionale il documentario, presentato in anteprima a giugno al Pesaro film festival, scorre tra un ricordo personale, le foto d’epoca che lo vedono insieme ad autori come Zavattini, Visconti e Antonioni, frammenti dai suoi film fino ai ricordi collettivi dei suoi amici e collaboratori tra cui Paolo Taviani, Valeria Golino, Ken Loach, Dacia Maraini, Luciana Castellina.
Si comincia proprio dal modo in cui venne scelto il suo nome o “nomignolo”, per dirla con le sue stesse parole. Fu suo zio, il grande scrittore Luigi Pirandello, a scegliere per lui proprio quel soprannome “Citto”, al posto di Francesco.
Maselli esordisce con Zavattini. Nel ‘64 arriva la definitiva consacrazione con il film “Gli indifferenti” tratto dal romanzo di Alberto Moravia. Divenne negli anni prima l’assistente di Antonioni e poi collaboratore di Luchino Visconti. Citto ha messo in gioco fino in fondo l’anomalia italiana della difficoltà del rapporto tra le élite, anche intellettuale, e il popolo: il suo obiettivo è sempre stato quello di “fare cinema per aumentare la coscienza critica”.
“Un artista – racconta il regista del doc Daniele Ceccarini – che non ha rinunciato al sogno di un mondo senza sfruttati, riuscendo a parlare ‘al presente del presente’ e a tradurre in soggetti cinematografici i temi politici: per questo, ho deciso di lavorare a questo documentario. Ho cercato di ripercorrere la storia di un intellettuale militante politico, ricca di episodi e frammenti straordinari, una realtà artistica e di vita in cui è proiettata una visione del mondo e di un ideale”. Proprio per questo il documentario narra anche l’impegno politico che lo ha portato ad essere in prima linea nel ’68 nel blocco della Mostra del cinema di Venezia e nel rinnovamento dello statuto della Biennale del cinema. Nel ‘70 torna con “Lettera aperta a un giornale della sera”, film più celebrato e detestato dalla sinistra, dagli amici e dall’establishment. Per trent’anni Maselli ha guidato l’Associazione Nazionale degli Autori Cinematografici (ANAC) è stato fondatore e presidente della Federation Européenne des Realisateurs de l’Audiovisuel (Fera) e presidente dell’Aidaa (International Association of Audiovisual Writers and Directors).
La lavorazione di “Citto” è iniziata a maggio del 2021, le riprese sono durate fino a settembre.Il lavoro è terminato a dicembre dello stesso anno dopo un accurato montaggio e analisi di tutto il materiale. La musica è composta da Riccardo D’Ambra e la fotografia è di Francesco Tassara.