Tecnoarte e Interazione sarà il fulcro della nuova sezione espositiva, dedicata al primo net artist italiano, curata specificamente da Andreina Di Brino (Università di Pisa) con la collaborazione di Anna Maria Monteverdi (Università Statale di Milano) e Sandra Lischi (Università di Pisa).
L'allestimento si concentrerà più che sul prodotto artistico sul processo creativo che sta alla base della realizzazione delle video-opere analogiche e interattive, ideate e realizzate da Verde a partire dagli anni Novanta, grazie all'esposizione inedita dei disegni preparatori, dei materiali di studio, dei progetti e delle grafiche che correderanno le opere in mostra.
Diverse le traiettorie artistiche di questo allestimento ad hoc che vedrà anche, nel corso della nuova vernice, la presentazione della ristampa del libro curato da Silvana Vassallo, Giacomo Verde. Videoartivista, edito da ETS nel 2018, contenente testi di Andreina Di Brino, Marco Maria Gazzano, Sandra Lischi, Francesca Maccarrone, Anna Maria Monteverdi e, ovviamente, Silvana Vassallo. Copie del volume saranno anche a disposizione del pubblico presente. Purtroppo l'autrice è scomparsa di recente e proprio alla sua figura di studiosa sarà dedicata questa nuova inaugurazione. Presenti il marito, il professor Fabio Panzieri e la figlia Giuditta.
La seconda importante novità della serata sarà il disvelarsi dell'unica installazione inter-net-attiva conservatasi della lunga carriera di Verde, prestito dal Museo MA*GA di Gallarate, dove è tuttora conservata, dal titolo Reperto AntropoLogico Uno Nove Nove Sette. Realizzata per la mostra Segnali d'Opera, Arte Digitale in Italia, vinse il XIX Premio Città di Gallarate nel 1997.
Infine farà parte del nuovo allestimento anche la prima opera di net art italiana - ovviamente di Giacomo Verde - intitolata X-8X8-X. Realizzata nel lontano 1999, l'opera fu presentata a Techne - Tra arte e tecnologia. Viaggio nel mondo delle videoinstallazioni, mostra che si tenne presso lo Spazio Oberdan di Milano dal 19 novembre 1999 al 27 febbraio 2000. Accanto a Verde, allora, esposero alcuni tra i più celebri pionieri della video arte - quali Steina Vasulka con Machine Vision e Mario Canali che presentò E.mX.
Al CAMeC sarà in visione l'opera di net art restaurata e ai primi visitatori che ne faranno richiesta sarà regalato il libretto dell'epoca, che accompagnava l'opera interattiva. In visione altresì la video documentazione relativa, che vanta la regia di Giuseppe Baresi, filmaker, direttore della fotografia e produttore indipendente.
Il riallestimento è in dialogo con l'opera di Nam June Paik Televisore (1990, CAMeC – collezione Cozzani), assemblaggio costituito da un televisore da 26 pollici privo di tubo catodico e da una candela parzialmente consumata. Noto ready-made dell'artista coreano, si riferisce al ruolo della televisione che nel panorama domestico ha sostituito ogni altro momento di aggregazione familiare.