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Arte, storia e natura nelle terre di Varese: mostra fotografica di Giorgio Pagano In evidenza

Scrive il critico Formica: "Quella di Pagano è una pratica della fotografia che è sempre indagine della condizione umana, iscrizione della cultura materiale nella natura".

Sabato 27 agosto alle ore 17,30 verrà inaugurata, al Castello dei Fieschi di Varese Ligure, la mostra fotografica di Giorgio Pagano “Arte, storia e natura nelle terre di Varese”. Interverrà il critico d’arte Enrico Formica. La mostra, organizzata dalla Pro Loco di Varese Ligure, sarà visitabile fino a domenica 11 settembre.

Nel testo critico Formica scrive:
“La bellezza, nella fotografia e nell’arte in generale, è pericolosa. Si corre il rischio di edulcorare e falsare la realtà, di anestetizzare i problemi. Non ne sono indenni anche grandi fotografi famosi per il proprio impegno nel rappresentare mondi lontani dall’Europa, come Sebastiao Salgado o Steve McCurry.
Per evitare di presentare immagini estetizzanti, fini a se stesse perché separate dalla realtà di riferimento, occorre un uso politico della bellezza, capace di innescare riflessioni e buoni propositi.
Giorgio Pagano non corre questo rischio per molti motivi: la sua sensibilità politica precede il suo lavoro culturale; il suo carattere è distante dall’apparenza vistosa del glamour; ma soprattutto, come fotografo ha ricevuto l’insegnamento di Enrico Amici e attraverso lui di Sergio Fregoso, fotografi che dell’attenta osservazione del proprio territorio hanno fatto il principio della propria attività.
Il territorio, va da sé, è quello della nostra provincia, osservato, come dire, in modo olistico, nel suo insieme, nei nessi, nei legami, nei contesti, tutto con pari dignità di rappresentazione.
Questa unità superiore, che inscrive al proprio interno i segmenti da sottoporre all’attenzione sempre rimandando a ciò che è fuori dell’immagine, è poi ancora più evidente nella specifica porzione di territorio della Val di Vara. Coraggiosamente tra i primi in Italia, e in anticipo visionario su quelle che sono le prospettive future della nostra epoca, la Val di Vara si è proposta come un insieme armonioso di stanzialità ed attività economica coerenti e rispettosi dell’ambiente. Una scelta non facile, quella dell’agricoltura, dell’allevamento e del turismo dai piccoli numeri (non tanto piccoli, però…), ma garanzia di futuro".

Prosegue Enrico Formica: "Giorgio Pagano, come uomo e come artista, si riconosce pienamente in questa austera armonia, in questo equilibrio naturale, e li presenta senza forzature, in un linguaggio fotografico piano e ordinato, solido e affettuoso con misura. Come nel caso del reportage da Sao Tomè, le immagini sottintendono e richiamano parole; allora ne derivò il libro Diario do centro do mundo; oggi, dietro alle immagini stanno i testi di Diario delle Terre Alte, pubblicati on line in attesa che ne nasca, anche in questo caso, un libro.
Una pratica della fotografia, dunque, che è sempre indagine della condizione umana, iscrizione della cultura materiale nella natura, in un dialogo difficile che in Val di Vara più che altrove ha saputo svilupparsi.
Giorgio Pagano vuole vedere segni positivi in una condizione umana sempre più faticosa da sostenere e da giustificare. Anche lui, come la Val di Vara, crede nel futuro”.

Giorgio Pagano è alla sua quarta mostra personale dopo Sixty (La Spezia, 2014), Sao Tomè e Principe - Diario do centro do mundo (La Spezia, Sarzana, Lerici, Sesta Godano, Monterosso, Follo, Pontremoli, Fivizzano, Marina di Massa, Massarosa, Genova - Palazzo Ducale e Castello D’Albertis - Museo delle Culture del Mondo, Sestri Levante, Chiavari, Albenga e Framura, 2016-2018), La forma dell’acqua (Lerici e Monterosso, 2018).
Sue fotografie sono state selezionate per molte mostre e pubblicazioni, premiate in concorsi ed esposte in mostre collettive. E’ socio fondatore del Gruppo Fotografico Obiettivo Spezia.

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