Poco meno di 100 anni fa nasceva alle Grazie Giovanni Giudici. Sarebbe poi diventato una figura cardine della letteratura italiana, poeta, tradotto in svariate lingue, in predicato per il premio Nobel.
Un grande. Schivo, ma riferimento centrale per la cultura italiana del Novecento. Sulla via del centenario (2024) la Pro Loco delle Grazie, l'associazione Posidonia e il Cantiere della Memoria hanno voluto avviare la tessitura del ricordo del personaggio nella sua dimensione più intima, quella del suo rapporto col paese natale.
Un rapporto fatto di alti e bassi ma comunque alimentato da un grande senso di appartenenza. Il tema sarà sviluppato, a partire dal 10 agosto fino al 27, da una mostra documentaria al Cantiere della Memoria e da incontro in programma l'11 agosto alle 21 ai giardini delle Grazie.
Giovedì sera, a ripercorrere lo spessore intellettuale dell'illustre graziotto e i suoi rapporti col paese saranno gli interventi del giornalista Paolo Magliani autore di una tesi di laurea sul poeta, il figlio Corrado e Corrado Ricci; saranno proiettate le interviste a Carla Ferro e Massimo Maggiani girate da Saul Carassale e Sara Bonatti; Jole Rosa leggerà alcune poesie-chiave dell'autore.
L'operazione culturale si fa avvio del più articolato progetto dell'Associazione Posidonia che si pone l'obiettivo di ricordare Giovanni Giudici ogni anno, dal prossimo, nel giorno della sua nascita, il 26 giugno, offrendo di volta in volta una sfaccettatura del suo poliedrico personaggio: poeta, scrittore, giornalista, inviato speciale, dirigente della Olivetti, consigliere comunale della Spezia e poi assessore alla cultura in Provincia, cittadino onorario di Milano, di Sarzana e infine e del Golfo dei Poeti.