Il 28 settembre 1922 alle tre del mattino, la polveriera del Regio Esercito che sorgeva sulle alture di Lerici, contenente oltre 1.500 tonnellate di esplosivo, scoppiò per cause mai accertate. Il paese sottostante, San Terenzo, fu colpito da una pioggia di detriti e massi di ogni dimensione: circa duecento persone persero la vita, un migliaio furono ferite e oltre cinquanta bambini rimasero orfani. Tutte le case del paese furono distrutte o scoperchiate, gli uliveti abbattuti. Cento anni dopo il Comune di Lerici commemora il drammatico episodio, che ebbe eco mondiale, con una serie di eventi che ripercorrono i momenti dello scoppio ed il periodo successivo in cui si mise in piedi la macchina dei soccorsi che coinvolse tutta la nazione rappresentando uno dei primi interventi di Protezione Civile Nazionale.
“Lo scoppio di Falconara non ha rappresentato solo una enorme tragedia per la comunità e per l’Italia intera, ma ha anche cambiato profondamente il nostro territorio non solo geograficamente, avendo sventrato una collina intera, ma anche socialmente. San Terenzo e Lerici, così come i borghi limitrofi si sono scoperti parte di un Italia ancora giovane che si è costruita come insieme di istituzioni e cittadini anche a causa di episodi come questi” spiega il Sindaco di Lerici Leonardo Paoletti che sottolinea l’importanza della commemorazione come incastonata in un contesto nazionale.
“Come cento anni fa venne il Re Vittorio Emanuele III in visita alla popolazione, oggi abbiamo invitato le più alte cariche dello Stato e sarà presente il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, perché anche da questo evento è nata l’Italia”. Le celebrazioni per il centenario dello scoppio di Falconara si svolgeranno seguendo una programmazione articolata, che comprenderà eventi e manifestazioni di varia natura, coniugando l’aspetto istituzionale a quello didattico, artistico e benefico.
Nel mese precedente all’anniversario sarà allestita un’esposizione fotografica a cielo aperto con gigantografie di immagini dell’epoca installate dai giardini di Lerici a Piazza Brusacà a San Terenzo percorrendo l’intero lungomare e saranno realizzati trecento cofanetti, ciascuno dei quali raccoglierà tre volumi dedicati al tema dello scoppio, che si potranno acquistare dalla Pubblica Assistenza di Lerici contribuendo alla raccolta fondi per sostenere l’attività quotidiana della storica associazione. La tragedia sarà poi consegnata ad eterna memoria con un evento dedicato in cui verrà scoperta la statua pensata per l’occasione dallo scultore Antonio De Paoli, vincitore del concorso di idee indetto dall’amministrazione, che verrà collocata all’interno del parco di Falconara.
Sarà inoltre posizionata nel cuore di San Terenzo una targa commemorativa che riporterà uno stralcio di un articolo dell’epoca, pubblicato su Il Secolo XIX Illustrato. A corollario della cerimonia saranno organizzati, con la collaborazione delle associazioni locali, una serie di incontri e convegni tenuti da esperti del territorio che saranno aperti alla cittadinanza e in cui verranno coinvolti gli studenti dell’Istituto Comprensivo di Lerici; e passeggiate nei luoghi coinvolti nello scoppio alla ricerca di tracce ancora visibili sul territorio oltre che la realizzazione e diffusione di un francobollo commemorativo con cui suggellare la ricorrenza e che riporterà un logo creato da De Paoli per richiamare la statua posizionata a Falconara.
“E’ un anniversario che celebreremo con tutti gli onori per ricordare le vittime e la sofferenza che venne inflitta a molte famiglie, ma anche per esaltare la rinascita del territorio della sua comunità. Un concetto molto ben rappresentato dalla statua dell’artista De Paoli. Come l’araba fenice, San Terenzo è risorta dalle sue ceneri ed il luogo che fu teatro dello scoppio oggi è un parco in cui la vegetazione, metafora di rinascita, si è riappropriata dello spazio” conclude il Sindaco Leonardo Paoletti.