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Musica Live e cinema di qualità: continuano gli appuntamenti di BOSS

La Spezia, 1 luglio – Continua la ricca programmazione eventi di BOSS, lo spazio alla Pinetina del Centro Allende della Spezia organizzato da Comune della Spezia, Istituzione per i Servizi Culturali, Btomic, Origami Alternative Live Club, Shake Club e Skaletta Rock Club in collaborazione con Cinema – Teatro "Il Nuovo".

Da martedì 2 a giovedì 4 luglio BOSS aprirà le proprie porte per eventi legati alla musica live e al cinema.

Tutte le sere dalle 24 BOSS e il Festival Internazionale del Jazz della Spezia hanno organizzato un jazz club che rimarrà aperto fino a tarda notte, in cui poter ascoltare gratuitamente i numerosi musicisti che si sono dati appuntamento per la 45^ edizione del Festival Jazz in un contesto allestito ad hoc per l'occasione.

Da martedì 2 a giovedì 4 luglio, inoltre, dalle 19.30 il BOSS Jazz Club sarà protagonista con le semifinali del Tiberio Nicola Award.

BOSS è anche cinema nei primi giorni della settimana.

Martedì 2 luglio alle 21.30 l'arena cinema allestita all'interno dello spazio BOSS proporrà al pubblico il film di Ken Loach "La parte degli angeli". Glasgow. Il giovane Robbie, già recidivo, evita il carcere perché il giudice decide di puntare sulla sua capacità di recupero visto che la sua altrettanto giovane compagna sta aspettando un figlio. Viene così affidato a Rhino che è il responsabile di un gruppo di persone sfuggite al carcere e condannate a compiere lavori socialmente utili. Dopo aver assistito a un pestaggio, di cui Robbie diviene vittima nel momento in cui decide di andare in ospedale per vedere il bambino, Rhino decide di aiutarlo. Scoperta la sua particolare sensibilità gustativa per quanto riguarda i vari tipi di whisky decide di introdurlo nell'ambiente. È così che a Robbie e ad alcuni suoi compagni di rieducazione viene l'idea di un 'colpo' del tutto anomalo che però potrebbe offrire loro un futuro sereno.
Ken Loach torna a riflettere sulla commedia umana, arte nella quale è indiscutibilmente maestro. Sceglie lo scenario della Glasgow che ama e ci offre il ritratto di uomini segnati dalla vita privilegiando tra tutti quello del giovane Robbie.

Mercoledì 3 luglio alle 21.30 sarà la volta del film di Lorrayne Levy "Il figlio dell'altra". La proiezione è organizzata in collaborazione con il Comitato Dialoghi di Pace in Medio Oriente.

Joseph Silberg è un ragazzo israeliano che vive spensierato i suoi pochi anni e il suo sogno di scrivere canzoni, da cui lo separa il servizio di leva obbligatoria nell'esercito. Figlio di un'ufficiale e di una dottoressa che lo amano incondizionatamente, scopre durante la visita militare che il suo gruppo sanguigno non è compatibile con quello dei genitori. Scambiato diciotto anni prima con Yacine Al Bezaaz, palestinese dei territori occupati della Cisgiordania, Joseph è sconvolto e confuso. La rivelazione getta nel caos le rispettive famiglie che provano a incontrarsi e accorciare le distanze culturali. Ma le 'questioni politiche' hanno la meglio sul buon senso e sui padri, che finiscono per rinfacciarsi in salotto il dolore dei rispettivi popoli. Rifugiatisi in giardino, Joseph e Yacine provano a interrogarsi sulla loro identità e sul loro destino. I loro incontri si faranno sempre più frequenti, fino a quando non decideranno di entrare l'uno nella famiglia dell'altro, frequentando la vita che avrebbero dovuto vivere e rientrando in quella che gli è capitato di vivere.

Privilegiando un equilibrio (anche estetico) politicamente corretto, Il figlio dell'altra sceglie la forma del dramma familiare per raccontare la questione israelo-palestinese. Diretto da Lorraine Lévy, francese di origine ebraica, Il figlio dell'altra è un film di soglie e di confini, che riflette sulla stratificazione complessa dei rancori accumulati dalla Storia. Scambiando letteralmente le esistenze di due bambini, la regista produce l'occasione, per occupati e occupanti, di osservare, vedere e magari anche capire l'altro, uscendo dal cul de sac in cui il mondo pare essersi infilato. Ebreo cresciuto da palestinesi Yacine, palestinese cresciuto da israeliani Joseph, i due giovani protagonisti vivono al di là e al di qua di un confine odioso, alimentato dalla paranoia e dai pregiudizi che ogni divisione, muro o recinto porta con sé.

Di quel confine, Il figlio dell'altra dice pure e sinceramente l'inalienabile necessità, raccontando l'intimità, la tradizione, la casa, la terra, la speranza. Il film della Lévy conduce il conflitto e la convivenza tra israeliani e palestinesi, mai privi di lotte e di lutti, a una dimensione quotidiana e privata, provando a cogliere l'essenza e insieme l'universalità dell'infinita vicenda mediorientale.

La storia apre a riflessioni di grande portata: la rigidità dei padri, gli amori materni, i giudizi degli amici, l'invasione della politica. E'un film che pone tante domande lasciando a chi guarda il compito di immaginare le risposte.

Il Comitato Dialoghi di Pace in Medio Oriente, costituito nel 2009 e composto dal Comune della Spezia, dall'Arci, dall'Associazione Culturale Antirazzista L'Incontro, dall'Associazione Culturale Mediterraneo, dalla Caritas Diocesana e dal Gruppo di Azione nonviolenta, riprende così il suo impegno per far conoscere le cause del conflitto israelo-palestinese e tutte le iniziative tese a promuovere il riconoscimento e la reciproca comprensione tra i due popoli

Giovedì 4 luglio alle 21.30 verrà proiettato l'ultimo lavoro di Gabriele Salvatores "Educazione siberiana". Oltre il fiume Nistro' vive una comunità singolare che educa i propri figli al crimine. Onesti con i più deboli e feroci con esercito e polizia, i siberiani pregano dio e impugnano armi, predicando una violenza regolata da prescrizioni. Il crollo del Muro e del regime sovietico altera gli equilibri del loro mondo, corrotto rapidamente dall'aria dell'Ovest. Nel passaggio epocale che confronta e poi scontra la Tradizione col cambiamento nascono e crescono Kolima e Gagarin, amici per la pelle e amici nel sangue. Ispirati e armati di picca da nonno Kuzja, vengono iniziati alle rapine e alla condivisione 'comunitaria' della refurtiva. Perché i siberiani non rubano per arricchirsi ma per sostenere la loro piccola società, premurosa con gli anziani e coi 'voluti da Dio' come Xenja, giovane donna affetta da demenza. Figlia del medico locale, la ragazza è protetta da Kolima che ne è profondamente innamorato. Finito in carcere, ha sublimato quel sentimento in un tatuaggio, una tecnica di decorazione corporale che impara e affina sulla pelle dei galeotti. Diversi tatuaggi dopo, nonno Kuzja provvede alla sua scarcerazione per affidargli una missione importante, trovare l'uomo che ha abusato e picchiato la sua Xenja. Sarà l'inizio di una lunga caccia che lo costringerà ad arruolarsi nell'esercito, infrangendo codici e tradizioni.

Per informazioni visitare il sito web www.spazioboss.org

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