Due raffinati appuntamenti musicali al Museo Diocesano di Sarzana hanno impreziosito quest'anno per la prima volta Parallelamente, la rassegna culturale che affianca il Festival della Mente valorizzando le realtà artistiche locali.
Grazie al sostegno della Fondazione Carispezia il giovane e appassionato staff guidato dalla Direttrice Barbara Sisti ha dapprima allestito un concerto d'organo del Maestro Sergio Chierici che ha eseguito brani di musicisti seicenteschi contemporanei di Domenico Fiasella, pittore sarzanese fra i più influenti del celebre Barocco ligure al quale è dedicata l'importante mostra in corso, che si concluderà il prossimo 10 ottobre.
La suggestione era proprio quella di ipotizzare ed eseguire musica degli autori che si eseguivano al tempo di Fiasella, alcuni dei quali egli potrebbe avere conosciuto personalmente nei suoi soggiorni a Genova e a Roma.
Il prof. Chierici, appassionato musicologo e fra i più competenti studiosi di organi antichi, ha suonato un organo di fabbricazione tedesca del 1970, portato per l'occasione, raccontando la storia degli organi presenti in antico nelle chiese aarzanesi. Compreso quello - antico e prezioso - tradizionalmente ospitato proprio nell'oratorio della Misericordia, sede del Museo Diocesano dal 2003.
Nel secondo dei due appuntamenti l'ensamble 'Camerata Artemisia" - favorita dalla splendida acustica dell'ex Oratorio sede del Museo - ha a sua volta eseguito brani vocali e strumentali di autori di epoca non lontana dal tempo del Fiasella, come il sarzanese Andrea Bianchi - da molti accostato a Monteverdi - e del bolognese Alessandro Stradella, attivo a Genova proprio negli anni in cui Fiasella cola' conduceva una delle più prestigiose botteghe pittoriche Liguri.
Alla fine applausi scroscianti per il soprano Eleonora Di Dato, per la violinista Claudia Mirri, per la violoncellista Claudia Poz e per Erminia Migliorini, esibitasi al clavicembalo. Un quartetto tutto al femminile resosi protagonista di una splendida esecuzione, apprezzatissima dal pubblico presente negli evocativi ambienti del Museo Diocesano.