Sarà Sarzana con “L'inferno creativo” di Giovanni Allevi e Pupi Avati, sabato prossimo 10 luglio (ore 21) alla Fortezza Firmafede, ad aprire la rassegna “Dante 700” che, nel settecentesimo anniversario dalla scomparsa del Sommo Poeta, vedrà il territorio, che lo ha visto protagonista di vicende politiche e svariate citazioni, rendergli omaggio con una serie di spettacoli e concerti, tutti alla ricerca di nuovi punti di vista e visioni dell’opera dantesca.
Sei performance uniche in luoghi di incredibile bellezza e valore storico per coniugare cultura e promozione del territorio nel segno di Dante a partire, come detto, dal primo straordinario appuntamento proprio nella nostra città e dal suo splendido complesso monumentale dove “l'enfant terrible” della musica classica contemporanea e il maestro Pupi Avanti, accompagnati dagli archi dell'Orchestra Sinfonica Italiana, offriranno al pubblico una serata unica e indimenticabile.
Organizzato dal Comune di Sarzane con il sostegno della Fondazione Carispezia l'evento vedrà protagonisti un musicista filosofo e un regista musicista: “Perché la creatività può essere un inferno...quando la creatività è potente ed ha la forza di scavalcare i secoli, non è mai il risultato di un gesto spontaneo ed indolore, ma è frutto di una ricerca spasmodica e tormentata, che porta l’artista o il poeta a confrontarsi con i propri draghi interiori”.
In questo inedito incontro, il compositore contemporaneo Allevi, geniale artista controverso che ha annichilito il mondo accademico con il proprio talento, dialogherà con l'indiscusso maestro del cinema, il regista Pupi Avati, da sempre sperimentatore controcorrente ed esperto di Dante, sui temi che sono cari a tutti gli innovatori, i creativi, i folli.
I dialoghi saranno inframezzati da interventi musicali di Giovanni Allevi che, col suo pianoforte, alla guida dei 12 Archi dell’Orchestra Sinfonica Italiana, sottolineeranno il viaggio nella avventurosa vita di Dante, e daranno alla riflessione una veste struggente ed emotiva. L'appuntamento sarzanese è il solo evento pubblico in cui il maestro Pupi Avati parla di Dante proprio a pochi giorni dall'avvio delle riprese del film con il quale il regista ripercorre la vita del Sommo Poeta attraverso il racconto di Giovanni Boccaccio interpretato da Sergio Castellitto.
“La musica di Giovanni Allevi è passione, arte ed autentiche emozioni che potremo vivere incorniciati della bellezza della nostra Fortezza e degli archi dell’Orchestra Sinfonica Italiana- dichiara il sindaco e assessore alla cultura Cristina Ponzanelli - . Emozioni che condivideremo con un altro grande artista come Pupi Avati, nel settecentenario dantesco, a Sarzana, città legata intrinsecamente a Dante dove il sommo poeta ricevette l’incarico di procuratore dei Malaspina per portare a termine la lunga trattativa di pace fra i Malaspina e il Vescovo Conte di Luni. Ringraziamo Fondazione e gli altri partner per l’opportunità che abbiamo voluto condividere, siamo orgogliosi di aprire il Festival Dante 700”.
PUPI AVATI
Regista. Frequenta la facoltà di Scienze Politiche a Bologna, poi si impiega in una ditta di surgelati e si occupa di jazz. Dirige il suo primo film nel 1968, "Balsamus, l'uomo di Satana", cui segue l'anno successivo "Thomas, gli indemoniati" che in Italia non riesce ad uscire ma vince un premio al Festival di Locarno.
Lo scarso successo lo spinge ad una pausa di riflessione dalla quale uscirà non appena la Euro, in quegli anni una grossa casa di produzione, nel 1974 gli dà un buon finanziamento per "La mazurka del barone”.
Due anni più tardi con "La casa delle finestre che ridono", premiato al Festival del film fantastico di Parigi, colpirà la fantasia di molti giovani. Con "Jazz band" (1978), vince fra l'altro il premio della critica a San Sebastian. Con il suo "Aiutami a sognare" Mariangela Melato vince nel 1980 il Nastro d'argento e il David di Donatello come miglior attrice. Fra gli altri film diretti, "Dancing Paradise" (1981), il pluripremiato "Una gita scolastica" (1983), "Noi tre" (1984, premio speciale della Giuria al festival di Venezia), "Regalo di Natale" (1986), "Magnificat" (1992), "Festival" (1996) e "Il testimone dello sposo" (1997).
Con "I cavalieri che fecero l'impresa" nel 2001 ha girato un vero colossal italiano. Nel 2003 gli viene assegnato il David di Donatello come miglior regista per "Il cuore altrove".
GIOVANNI ALLEVI
Enfant terrible della Musica Classica Contemporanea, per le nuove generazioni è un autentico guru del rinnovamento della musica colta.
Due diplomi con il massimo dei voti in Pianoforte al Conservatorio di Perugia e in Composizione al Conservatorio di Milano.
Una Laurea con Lode in Filosofia, con la tesi "Il vuoto nella Fisica Contemporanea". Jeans, T-shirt, scarpe da ginnastica. Questo l'essential con cui il M° Giovanni Allevi va incontro al suo pubblico nei teatri più prestigiosi del mondo, dalla Carnegie Hall di New York all’Auditorium della Città Proibita di Pechino.
Compositore, direttore d’orchestra e pianista, ha stregato con le sue note milioni di giovani, che affascinati dal suo esempio, si avvicinano alla musica colta e all'arte creativa della composizione. Numerose sono le Tesi di Laurea a lui dedicate. Il suo Concerto per Pianoforte e Orchestra n.1 è inserito nella sezione Musica XXI sec. del Concorso Pianistico Internazionale Città di Cantù.
L’Agenzia Spaziale americana NASA gli ha intitolato un asteroide.
Info e prenotazioni telefonndo al 0187/648366 e su www.ad-eventi.it.