«Dove si perde l’interesse si perde anche la memoria». Così scriveva Goethe e così la pensa fratel Cristiano, custode dell’Eremo Francescano di Santa Maria Maddalena ad Adelano di Zeri.
Zeri è un comune montano lunigiano, tre valli che si affacciano su tre versanti regionali diversi, quelli di Liguria, Toscana, ed Emilia. Il territorio, un tempo molto abitato, ha subito un graduale spopolamento a partire dagli anni ’50, una sorte che ha segnato tanti paesi del nostro Appennino.
Pur essendo quella della montagna una cultura capace di conservazione, il rischio di perdere la memoria e le radici di questo territorio è reale. Fr. Cristiano, nel cercare di preservare la memoria e la storia di questo territorio, attraverso ricerche storiche e la raccolta delle ultime memorie degli anziani della valle di Adelano, ha potuto ricostruire la foggia del costume tradizionale di cui si era persa memoria, costume in uso fino alla fine dell’800.
Oltre alle memorie degli anziani (fondamentali sono stati i racconti di Pietro Tosi, di anni, 103 e di Virginia Conti, di anni 102, recentemente scomparsi), dello scarso materiale fotografico, un contributo decisivo lo ha avuto la possibilità di consultare il catalogo del Museo Etnografico della Spezia che conserva numerosi manufatti reperiti sul territorio all’inizio del secolo scorso dallo storico ed etnografo Giovanni Podenzana, che acquistò il materiale nelle famiglie che le conservavano gelosamente nei bauli dei corredi e che erano stati tramandati di madre in figlia. Uno studio dello storico lunigianese Manfredo Giuliani, pubblicato nel 1917 è stato decisivo nel ricostruire l’abito delle donne come quello degli uomini.
Lo studio dei manufatti tessili locali ha dato avvio anche al progetto del “telaio di Maddalena”, nata a Zeri nel 1876, l’ultima tessitrice di queste valli, che produceva “canape”, “mezzelane” (una stoffa molto resistente di canapa e lana) e stoffe “budane” (l’antenato del jeans). Presso l’eremo, per recuperare l’antica arte manuale della tessitura, si è pensato così di riavviare “il canto del telaio”. La festa patronale di Santa Maria Maddalena, titolare dell’eremo e della parrocchia di Adelano, ha poi creato l’occasione per valorizzare le danze locali, la Piva, la Quadriglia e, soprattutto la Giga, balli popolari un tempo molto diffusi, ma ormai appannaggio di pochi anziani, passi di danza che rischiano di sparire nell’arco di pochi anni.
Fondamentale in questa ricerca è stata la collaborazione con la prof. Maura Elisabetta Saluzzo ed il gruppo di danza popolare genovese Passi & Ripassi. Ancora tanto deve essere fatto per poter custodire e tramandare il folclore di queste valli, tradizioni che sono, oltre che nella memoria di chi ancora, coraggiosamente, abita queste valli, nel cuore dei tanti villeggianti che in questi monti hanno cercato e trovato il silenzio, il refrigerio e il riposo a pochi chilometri da casa, recuperando ritmi di vita più naturali e sapori genuini. Fr. Cristiano ha lanciato così una iniziativa per chiedere aiuto a quanti fossero interessato: “Adotta un Progetto”.
Chi desidera può fare un’offerta libera sul CC n. 2284.00, presso la Banca Monte dei Paschi, IBAN IT 27V0103069991000000228400, conto corrente intestato a Parrocchia Santa Maria Maddalena. Per le donazioni si chiede di indicare nome cognome e la causale del versamento (Progetto Culturale Eremo di Adelano). La piccola comunità di Adelano ringrazia tutti coloro che vorranno sostenere questo impegno e quanti esprimeranno interesse per le iniziative anche solo diffondendole verbalmente.
In allegato la descrizione dettagliata di tutti i progetti