La sagra era accolta da tutti, senza distinzione, con partecipazione e con grande entusiasmo perché significava incontro tra le persone, tra le generazioni. La Sagra dell’Uva voleva dire allegria, divertimento, valorizzazione delle tradizioni locali, ma anche della cucina e dei sapori dei nostri luoghi. Voleva dire musica, incontri culturali, riscoperta della bellezza dei borghi.
Questo 2020 è invece l'anno della rinuncia e dei sacrifici, ma è cosa ragionevole e saggia accettarli, la salute dei cittadini è la priorità.
Pensare di organizzare a Vezzano qualche iniziativa che compensi la mancanza della Sagra dell'Uva e che riempia il vuoto ci sembra qualcosa di inadeguato, una forzatura.
Resta l'augurio e la speranza che nelle settimane e nei mesi futuri sia superata nel nostro paese e in tutto il mondo l’emergenza sanitaria.
Che il 2021 sia anche per la Sagra dell’Uva l’anno della rinascita e che possa portare a un’edizione carica di vitalità, che le potenzialità del territorio, della cittadinanza, dei Rioni, della locale Proloco, dei volontari e di tutti i collaboratori potranno riportare agli antichi splendori.
Massimo Bertoni, sindaco di Vezzano
Nadia Lombardi. assessre al turismo Comune di Vezzano