Non poteva che iniziare con un immunologo l'edizione del Festival della Mente nell'anno della pandemia mondiale di Covid-19: Alberto Mantovani, medico, divulgatore scientifico che si definisce "oncologo per educazione ma immunologo per vocazione" è salito per primo sul palco di piazza Matteotti ed ha aperto la tre giorni intensa di dibattiti scientifici, culturali, sociali che si svolge in tutto il centro storico del borgo. "Immunità: dal cancro al Covid-19 sogni e sfide" è il titolo della lectio che delinea il filo conduttore che seguiranno tutti i panel facenti parte di un evento il cui tema cardine è "il sogno".
Ma prima di sentire le parole dello scienziato, come ogni anno, c'è stata una cerimonia di inaugurazione. Cristina Ponzanelli, sindaco di Sarzana è la prima a intervenire: "Abbiamo realizzato un sogno: essere qui non era scontato". E ancora: "Non ci siamo arresi, abbiamo sognato organizzando questo festival, lanciando il cuore oltre l'ostacolo, ma nel rispetto delle norme. Quest'anno abbiamo 3 festival contemporaneamente con tre format diversi ma legati sempre al principale e quest'anno ci tengo particolarmente a ringraziare tutti gli organizzatori".
E conclude: "Il mondo è nelle mani di chi ha il coraggio di sognare: si alza da questo palco un messaggio di speranza per tutta l'Italia e per tutto il mondo". Dopodiché prende la parola il neopresidente di Carispezia Andrea Corradino: "Quest'anno il tema non è irrilevante, perché tutti speriamo che la vita torni normale e non potevamo assolutamente rinunciare a un festival con questo tema- e ancora- il sogno è quello che muove gli uomini verso la ricerca". La segue la direttrice del festival Benedetta Marietti: "Il sogno l'ho pensato tra la fine di dicembre e l'inizio di gennaio: è un tema adatto perché presenta multidisciplinarietà. Adesso, inoltre, ha un nuovo significato immaginare un mondo diverso, una società diversa e le parole dei relatori del Festival della Mente sono molto importanti in questo momento per illuminare il presente e sognare un mondo diverso".
Conclude il Presidente della Regione Giovanni Toti: "Se siamo qui non è perché sottovalutiamo il rischio. Non credo che si possa battere il virus, ma ci penseranno i medici e i ricercatori, ma dobbiamo sconfiggere la pandemia senza alimentare la pandemia emotiva che si è impossessata di noi. La paura è giusta ma non si deve trasformare in terrore, dobbiamo andare avanti ma con prudenza".